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BERNA«Attenzione all’eccessiva regolamentazione»

11.04.17 - 11:03
Per la Commissione della concorrenza troppe limitazioni possono essere controproducenti per il mercato
«Attenzione all’eccessiva regolamentazione»
Per la Commissione della concorrenza troppe limitazioni possono essere controproducenti per il mercato

BERNA - La Commissione della concorrenza (COMCO) nel 2016 si è occupata "intensamente" della digitalizzazione dell'economia e delle questioni di diritto dei cartelli a esse connesse. La COMCO nel suo rapporto annuale mette in guardia da un'eccessiva regolamentazione.

«Valutazioni errate possono comportare regolamentazioni altrettanto errate, che ostacolano la concorrenza anziché garantire la parità di condizioni», si legge in una nota diffusa oggi.

Ad esempio le autorità della concorrenza ritengono che il commercio online sia positivo: i consumatori beneficiano di una maggiore trasparenza e di un'offerta più ampia. Per i commercianti internet aumenta il raggio d'azione. La COMCO si confronta pertanto in modo molto critico con le limitazioni del commercio online.

Nel rapporto si cita anche la sentenza di principio del 28 giugno 2016 riguardante la causa Gaba/Elmex, in cui, secondo la Commissione della concorrenza, «il Tribunale federale ha chiarito due questioni di fondo da tempo controverse e di ampia portata per la futura applicazione della legge sui cartelli», ossia «come stabilire la notabilità delle limitazioni della concorrenza e se si possono pronunciare sanzioni dirette per gli accordi che non sopprimono interamente la concorrenza efficace, ma che la intralciano comunque in modo notevole».

Nel caso in questione il Tribunale federale aveva confermato in seduta pubblica la multa di 4,8 milioni di franchi inflitta alla società Colgate-Palmolive Europe dalla COMCO per limitazione illecita della concorrenza. Il fabbricante del dentifricio Elmex aveva vietato alla società titolare della licenza per l'Austria di esportare il prodotto in Svizzera. La decisione della COMCO era già stata peraltro confermata dal Tribunale amministrativo federale nel 2014.

Più in generale, nell'anno in rassegna la COMCO ha compiuto accertamenti secondo il diritto dei cartelli negli ambiti più svariati dell'economia svizzera: in particolare nel settore edile, sui mercati finanziari, nel settore sanitario, dei media e della comunicazione, nell'industria dei beni di consumo e nel commercio al dettaglio, nell'industria orologiera e nel settore automobilistico. «Questa varietà di settori dimostra l'ampiezza del campo d'applicazione della legge sui cartelli vigente», afferma la COMCO nel comunicato.

Infine, «disposizioni speciali per determinati ambiti, come quelle richieste in vari interventi parlamentari, sono incompatibili con il carattere generale della legge sui cartelli e sono di principio respinte», precisa la COMCO.

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