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SVIZZERAStrategia energetica 2050: il comitato economico è contrario

20.03.17 - 11:11
Strategia energetica 2050: il comitato economico è contrario

BERNA -La Strategia energetica 2050 costa troppo e non è una soluzione adeguata. Questa l'opinione di un comitato economico formato da diverse organizzazioni del settore, che oggi a Berna davanti ai media ha invitato a respingere il testo, in votazione popolare il 21 maggio.

Ad esprimere la propria ostilità nei confronti della legge sono state associazioni quali Swissmem (industria metalmeccanica ed elettrica), Swissoil (commercianti di combustibili), scienceindustries (chimica, farmaceutica e biotecnologie) e GastroSuisse, la Federazione degli albergatori ed esercenti. Dal canto suo, economiesuisse aveva già annunciato la scorsa settimana la volontà di lasciare libertà di voto sul tema.

Durante la conferenza stampa è stato sottolineato che la Strategia energetica 2050 comporterebbe un inutile e costoso meccanismo di sovvenzioni e provocherebbe un innalzamento dei prezzi legati all'elettricità per imprese e cittadini privati.

Lo spegnimento graduale delle centrali nucleari metterebbe in pericolo l'approvvigionamento di corrente, hanno fatto notare le associazioni economiche. A loro avviso, l'apporto delle fonti rinnovabili, che verrebbe agevolato, non colmerebbe questa lacuna, in quanto l'elettricità ottenuta in questo modo non può essere immagazzinata e conservata per l'inverno. La Svizzera sarebbe dunque obbligata all'importazione.

Il presidente di Swissmem Hans Hess ha dichiarato che "la digitalizzazione, l'automatizzazione e la mobilità elettrica esigono ulteriore elettricità". "Dopo cinque anni di discussioni, la strategia non ha saputo rispondere alla domanda principale: ciò è triste", ha poi aggiunto, alludendo alla futura fornitura di corrente, a suo parere non garantita in assenza di impianti atomici.

«Strategia nuoce anche a turismo» - Il numero uno di GastroSuisse, Casimir Platzer, ha dal canto suo evidenziato come la crescita dei costi nuocerebbe al turismo, in quanto i prezzi dovrebbero venire adattati. Nelle regioni di montagna, ristoranti e hotel di piccole dimensioni saranno costretti a stringere la cinghia per sostenere finanziariamente le dighe idroelettriche, ha sostenuto.

Platzer ha anche messo in guardia riguardo al deturpamento del paesaggio che la Strategia energetica 2050 causerebbe. Numerose pale eoliche verrebbero infatti edificate su montagne, colline e vallate, minando un panorama «unico».

Secondo Beat Moser, direttore di scienceindustries, investire nelle fonti rinnovabili non è la tattica adeguata, dato che non si può stoccare l'energia prodotta da sole e vento. In sostituzione all'atomo «la sola soluzione a corto termine sarebbe la costruzione di centrali a gas a ciclo combinato, che però suscitano malumore fra la popolazione», ha detto Moser.

La legge dovrà essere approvata dai cittadini dopo un referendum dell'UDC. Il partito ha a sua volta sempre denunciato i prezzi troppo elevati che essa implicherebbe. Se entrasse in vigore, secondo le stime del Consiglio federale un nucleo famigliare di quattro persone dovrebbe sborsare circa 40 franchi in più all'anno per l'elettricità.

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