Il 7 aprile scade il termine per la raccolta firme contro la legge d'applicazione dell'iniziativa UDC "contro l'immigrazione di massa"
BERNA -I tempi si fanno stretti per il referendum contro la legge d'applicazione dell'iniziativa UDC "contro l'immigrazione di massa" divenuta articolo costituzionale. A poco più di un mese dalla scadenza del termine sono state raccolte solo 12'000 delle 50'000 firme necessarie, hanno annunciato oggi i promotori a Berna.
Il tema è complicato e difficile da spiegare per strada, ha affermato in una conferenza stampa il politologo socialista ticinese Nenad Stojanovic, che aveva annunciato in solitaria il lancio del referendum a fine dicembre. Ma, soprattutto, nessun partito o organizzazione maggiori lo ha sostenuto.
Stojanovic raccoglie le firme con otto "aiutanti". Nel frattempo questi volonterosi hanno ricevuto l'appoggio di diversi piccoli comitati di cittadini di varie tendenze politiche. Inoltre hanno manifestato l'intenzione di contribuire alla raccolta i Democratici svizzeri e le sezioni ticinesi di PPD, Verdi liberali e Gioventù socialista. I giovani del Ps svizzero decideranno a metà marzo se fornire il loro contributo in extremis: il termine per la raccolta delle firme scade il 7 aprile.
Complessivamente i vari comitati di sostegno che hanno indetto la conferenza stampa ("Referendum subito" coordinato da Stojanovic), "Bürgerbewegung.CH", "Nein-zu-Verfassungsbruch") dispongono di circa 30'000 franchi, secondo le loro indicazioni. Il denaro, frutto di donazioni, servirà soprattutto per pagare l'invio per posta dei formulari per le firme. I promotori del referendum sperano che cittadini si attivino per contro proprio scaricando i moduli direttamente da internet per poi inviarli.
«Siamo sottofinanziati», ha detto il granconsigliere senza partito di Zugo Willi Vollenweider, che è anche presidente del Gruppo Giardino «per un esercito di milizia forte», aggiungendo che per portare avanti con successo il referendum occorrerebbero almeno 50-100'000 franchi. Nonostante la mancanza di denaro si è comunque detto "moderatamente ottimista" riguardo alla raccolta delle necessarie 50'000 firme entro il termine imposto.
Il referendum è rivolto contro la legge d'applicazione dell'iniziativa «contro l'immigrazione di massa» approvata dal parlamento nell'ultima sessione invernale. Annunciandolo a fine dicembre con un tweet, l'ex deputato socialista al Gran Consiglio ticinese Stojanovic aveva giudicato il voto alle urne «assolutamente necessario», poiché altrimenti l'UDC potrebbe lamentarsi per anni del fatto che la volontà popolare non sia stata rispettata. «Senza referendum, corriamo il rischio che i politici populisti insultino senza sosta il Parlamento nei prossimi anni. Si tratterebbe di un veleno per la nostra democrazia», aveva aggiunto il politologo.
L'UDC, pur criticando aspramente la legge d'applicazione della sua iniziativa, ha deciso, durante l'assemblea dei delegati dello scorso 14 gennaio, di non associarsi al referendum. Un referendum è utile se si vuole mantenere una situazione anteriore, ha argomentato il leader storico del partito Christoph Blocher. In questo caso - ha affermato - l'UDC vuole che le cose cambino e che la decisione popolare sia rispettata.