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BERNASegreto bancario nella Costituzione, il Nazionale dice si

15.12.16 - 11:21
Il controprogetto è stato approvato con 111 voti contro 71 e 12 astensioni. Il dossier passa agli Stati
TiPress
Segreto bancario nella Costituzione, il Nazionale dice si
Il controprogetto è stato approvato con 111 voti contro 71 e 12 astensioni. Il dossier passa agli Stati

BERNA - Il segreto bancario per chi ha residenza fiscale in Svizzera va rafforzato mediante una sua iscrizione nella Costituzione. Ne è convinto il Consiglio nazionale che oggi ha approvato sia l'iniziativa popolare "Sì alla protezione della sfera privata", lanciata dalla destra, sia il controprogetto diretto, un po' più moderato. Il dossier va al Consiglio degli Stati.

Il controprogetto è stato approvato con 111 voti a 71 e 12 astensioni. Quanto all'iniziativa, un po' a sorpresa il plenum ha raccomandato a popolo e cantoni di accoglierla (80 voti a 60 e 55 astenuti, tutti a sinistra), adeguandosi in questo modo alla proposta di minoranza di Thomas Aeschi (UDC/ZG). Il democentrista specifica di dare comunque la precedenza al controprogetto in risposta alla domanda sussidiaria.

Nel corso del dibattito, tranne l'UDC gli altri esponenti dei partiti "borghesi" si sono detti a favore solo del controprogetto elaborato dalla competente commissione, giudicando problematiche certe disposizioni incluse nell'iniziativa, disposizioni che vanno più lontano rispetto alla prescrizioni attuali in materia di segreto bancario.

Per alcuni oratori - 46 in totale si sono annunciati per prendere la parola - l'iniziativa contiene lacune tali da mettere in pericolo la riscossione delle imposte da parte delle autorità pubbliche, oltre che la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Dello stesso parere anche il consigliere federale Ueli Maurer, che ha chiesto la bocciatura dell'iniziativa.

Il segreto serve solo ai "furbi" - Il campo rosso-verde si è invece battuto, invano, per la bocciatura di entrambe i testi, compreso quello più moderato elaborato dalla commissione preparatoria. Per la sinistra (compresi i Verdi e i Verdi liberali), le norme in vigore (articolo 13 della Costituzione federale e legge sulle banche e le casse di risparmio, n.d.r.) proteggono già la sfera privata.

Ancorare il segreto bancario nella Costituzione è uno «schiaffo», un «affronto», ai contribuenti onesti che pagano fino all'ultimo centesimo di imposta. Roger Nordmann (PS/VD) ha sostenuto che «iniziativa e controprogetto vogliono resuscitare il segreto bancario per favorire la frode fiscale».

Diversi esponenti socialisti hanno poi sottolineato che le grandi banche sono contrarie sia all'iniziativa che al controprogetto poiché temono ricadute negative a livello internazionale per la loro reputazione. Insomma, iniziativa e controprogetto sono in netto contrasto con gli sforzi internazionali volti a portare maggiore trasparenza fiscale, ha dichiarato Ada Marra (PS/VD).

No allo scambio automatico per residenti - Nel suo intervento, il consigliere nazionale Marco Romano (PPD/TI) ha spezzato una lancia in favore del mantenimento del segreto bancario per coloro che risiedono in Svizzera onde contrastare alcune tendenze contrarie che si sono manifestate nel Paese, benché minoritarie.

Si tratta di evitare, insomma, che lo scambio automatico di informazioni - standard che entrerà in vigore in Svizzera nel 2018 ma solo per le relazioni con Paesi esteri - venga introdotto anche nella Confederazione.

Stando al deputato Marco Chiesa (UDC/TI), l'onestà fiscale degli Svizzeri è alta, nonostante l'esistenza del segreto bancario. Inoltre, ha aggiunto il Ticinese, «non è vero che l'iniziativa e il controprogetto proteggono evasori e frodatori, come invece si dice da sinistra». L'iniziativa, a suo dire, si giustifica con gli attacchi sia interni che esterni volti a farla finita col segreto bancario anche per gli Svizzeri.

A nome dei liberali-radicali, Giovanni Merlini (TI) ha sostenuto che l'iniziativa è stata lanciata per «blindare il principio fondamentale per uno Stato liberale della privacy finanziaria», onde evitare che lo scambio automatico di dati fiscali venisse introdotto anche per gli Svizzeri.

Stando all'esponente PLR, è necessario preservare un rapporto di fiducia e lealtà tra cittadino e Stato. Nei Paesi dove vige lo Stato ficcanaso, ha sottolineato il consigliere nazionale locarnese, «il gettito fiscale è diminuito a causa della diffusione inquietante dell'evasione fiscale».

Il segreto fiscale non è assoluto - Il controprogetto, molto simile all'iniziativa, sancisce la protezione della sfera privata e famigliare, come anche della sfera privata finanziaria. La protezione di quest'ultima non è tuttavia totale.

Nell'ambito di una procedura penale riguardante le imposte dirette, le banche hanno infatti il diritto di trasmettere informazioni all'esterno solo nel caso di persone con residenza fiscale in Svizzera contro le quali sussistano sospetti fondati di grave infrazione fiscale. Per grave infrazione fiscale s'intende colui che evade il fisco mediante la falsificazione di documenti, oppure sottrae in modo continuato somme importanti d'imposta.

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