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BERNAStabilizizzazione, il Nazionale avvia le discussioni

28.11.16 - 19:10
Stabilizizzazione, il Nazionale avvia le discussioni

BERNA - Il Consiglio nazionale ha iniziato oggi l'esame del programma di stabilizzazione delle finanze federali per il periodo 2017-2019. Per mancanza di tempo non ha però ancora potuto votare sull'entrata in materia. Le discussioni, interrotte alle 19.00, continueranno domani.

Il Nazionale dovrà anche esprimersi su una proposta di rinvio al Consiglio federale difesa dallo schieramento campo rosso-verde. Se sarà respinta, la camera inizierà il dibattito particolareggiato.

Durante le discussioni, Mattea Meyer (PS/ZH) ha perorato la causa del rinvio affinché l'esecutivo riesamini il meccanismo del freno all'indebitamento per adeguarlo alla situazione economico-monetaria. Lo scopo è tenere conto degli interessi negativi e dell'apprezzamento del franco.

Stando allo schieramento rosso-verde, l'esistenza di questi fattori permette un maggior spazio di manovra per il governo che potrebbe approfittarne per decidere ulteriori investimenti, ossia indebitandosi un po' di più, allo scopo di stimolare l'economia. Meyer ha anche chiesto una lotta più incisiva all'evasione fiscale.

La maggioranza del plenum ha però criticato questo ragionamento giudicando invece urgente agire subito per garantire finanze equilibrate in un prossimo futuro. "Senza un programma di stabilizzazione nei prossimi anni non sarebbe possibile rispettare il freno all'indebitamento", ha sostenuto Franz Grüter (UDC/LU).

Visti i rapporti di forza in seno al parlamento, l'entrata in materia dovrebbe essere approvata a larga maggioranza. La proposta di rinvio al governo dovrebbe invece essere bocciata.

Stando al progetto del Consiglio federale, nel prossimo triennio le uscite dovrebbero essere ridotte di 2,7 miliardi di franchi. Il programma prevede per il 2017 minori uscite fissate in 800 milioni di franchi, per il 2018 in 900 milioni e per l'anno seguente in 1 miliardo.

Lo scorso 28 settembre il Consiglio degli Stati si era mostrato meno ambizioso: il governo dovrebbe risparmiare 144 milioni di franchi in meno nel 2017, 261 milioni in meno nel 2018 e 276 milioni in meno nel 2019.

La commissione del Nazionale ha invece voluto essere meno generosa degli Stati: se il plenum seguirà le sue proposte, rispetto al progetto governativo i risparmi sarebbero di 136 milioni in meno nel 2017, di 23 milioni in meno nel 2018 e di 39 milioni in meno l'anno seguente.

In commissione, tuttavia, molte decisioni sono state prese di misura. La proposta di tagliare 100 milioni supplementari nella cooperazione internazionale nel 2018 e nel 2019 è ad esempio stata accolta con 13 voti contro 12.

Come detto, dopo l'entrata in materia è iniziato il dibattito particolareggiato. Viste le numerose proposte in discussione combattute da minoranze più o meno consistenti, le discussioni non potranno concludersi oggi. La seduta verrà interrotta alle 19.00, il dibattito riprenderà domani e si concluderà verosimilmente mercoledì.

Oltre ad esprimersi sull'aiuto allo sviluppo, la Camera del popolo dovrà decidere se tagliare 100 milioni supplementari nel settore dell'amministrazione federale (personale, beni e servizi nonché oneri d'esercizio e investimenti) nel 2018 e nel 2019. Complessivamente le spese sarebbero diminuite di 243 milioni nel 2018 e di 250 milioni nel 2019.

Per quanto attiene alla formazione e alla ricerca, il Consiglio federale propone risparmi annui da 142 a 174 milioni di franchi. Con 13 voti contro 10, la commissione delle finanze del Nazionale propone invece di allinearsi alla Camera dei cantoni e di limitare i tagli a una forbice tra 61 e 69 milioni all'anno.

In merito all'agricoltura, le maggioranze sono nettamente più chiare (tre a uno). Il Consiglio federale vuole risparmiare da 75 a 97 milioni annui. La commissione propone invece di rinunciare ai tagli nei pagamenti diretti (60-69 milioni) e di annullare anche quelli riguardanti la promozione della qualità e delle vendite (2,5-5 milioni). Anche i "senatori" si erano pronunciati in tal senso.

Oltre a ciò, la Confederazione dovrebbe poter risparmiare circa 77 milioni nei contributi federali destinati ai Cantoni per i sussidi di cassa malattia. Ma queste economie dovrebbero intervenire soltanto quando sarà entrata in vigore la revisione della legge sulle prestazioni complementari prevista al più presto nel 2019.

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