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BERNADivergenza fra le due Camere sul programma di legislatura

07.06.16 - 11:58
Prosegue il programma di risparmi. Con 25 voti contro 17, i "senatori" hanno chiesto provvedimenti per arginare la crescita dei costi del personale federale
Divergenza fra le due Camere sul programma di legislatura
Prosegue il programma di risparmi. Con 25 voti contro 17, i "senatori" hanno chiesto provvedimenti per arginare la crescita dei costi del personale federale

BERNA - Il governo deve proseguire il suo programma di risparmi. Il Consiglio degli Stati ha sostenuto oggi il Nazionale su questo punto nell'esame del Programma di legislatura 2015-2019. Tuttavia tra le due Camere permangono parecchie divergenze.

Al Nazionale, la maggioranza di destra aveva domandato al Consiglio federale di non accontentarsi del programma di risparmi di un miliardo di franchi all'anno previsto per il periodo 2017-2019. La Camera del popolo voleva tagli supplementari per 500 milioni annui.

I "senatori" hanno oggi accettato tacitamente questa proposta, accolta pure dal Consiglio federale. Gli Stati hanno inoltre approvato la richiesta del Nazionale di riprendere la riforma dell'imposta preventiva. I progetti con grosse conseguenze per il mondo economico dovrebbero peraltro essere sottoposti a un'analisi di impatto.

Con 25 voti contro 17, i "senatori" hanno chiesto provvedimenti per arginare la crescita dei costi del personale federale. Inoltre, con 21 voti contro 13, non hanno voluto esigere un piano d'azione volto a permettere di conciliare meglio vita famigliare e professionale. Misure saranno comunque prese in tal senso, ha assicurato il presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann.

Diverse divergenze - I "senatori" hanno tuttavia voluto frenare diverse velleità della maggioranza di destra del Nazionale. In particolare, non hanno voluto chiedere un piano globale di riesame di compiti, né una serie di provvedimenti di deregolamentazione e neppure un rapporto sulle spese della Confederazione.

Non ha fatto breccia neanche la richiesta della Camera del popolo affinché la Svizzera partecipi attivamente ai forum internazionali sulle questioni finanziarie e fiscali per evitare di subire svantaggi concorrenziali.

Gli Stati non hanno inoltre ritenuto necessario evocare nel programma di legislatura la terza riforma dell'imposizione delle imprese, attualmente in discussione, né un budget militare di 5 miliardi di franchi annui.

Donne ed economia - Le due Camere non sono sulla stessa lunghezza d'onda neppure per quanto riguarda la posizione delle donne nell'economia. I "senatori" non hanno voluto stralciare dal programma di legislatura la prossima revisione del diritto delle società anonime e della legge sulla parità uomo-donna.

Con il primo progetto, il Consiglio federale prevede di applicare l'iniziativa contro le rimunerazioni abusive e introdurre una rappresentanza minima di donne nelle grandi società quotate in borsa. Con il secondo, il governo intende obbligare le imprese ad effettuare un'analisi dei salari.

AVS e IVA - Diversamente dal Nazionale, gli Stati non hanno voluto chiedere al Consiglio federale di dotare l'assicurazione vecchiaia e superstiti di un apposito meccanismo di intervento per garantire il finanziamento dell'AVS a lungo termine. I "senatori" ritengono che tali decisioni debbano essere prese nell'ambito della riforma della previdenza vecchiaia, attualmente davanti al Parlamento, e non in quello del programma di legislatura.

La Camera dei cantoni non ha voluto, come lo proponevano diversi senatori borghesi, un tasso unico dell'IVA, né, come auspicava la sinistra, una strategia per il mantenimento di un'industria competitiva. Gli Stati hanno inoltre modificato la formulazione della disposizione concernente il sostegno alla digitalizzazione. Con 19 voti contro 18, si sono rifiutati di evocare uno sviluppo comune dello spazio digitale della formazione.

Schengen/Dublino - Infine, i "senatori" hanno accettato l'idea di precisare che la Svizzera si impegna, a livello internazionale, in favore di un'applicazione sistematica degli accordi di Schengen/Dublino e di una politica equa in merito alla ripartizione dei richiedenti asilo con gli altri Stati.

La Camera dei cantoni ha approvato un'aggiunta: la Svizzera deve sì mobilitarsi attivamente in favore della stabilità internazionale, ma nel contempo preservare la sua indipendenza e la sua neutralità. Quanto alla politica agricola, essa dovrebbe mettere l'accento sulla promozione di prodotti svizzeri, la sostenibilità e lo sviluppo imprenditoriale delle aziende.

Il programma di legislatura, sorta di agenda politica del Consiglio federale, contempla 16 obiettivi. Tra questi figurano finanze sane per garantire anche negli anni a venire prestazioni efficaci da parte dello Stato.

Il dossier ritorna al Nazionale per eliminare le divergenze. Alla fine saranno prese in considerazione soltanto le aggiunte che saranno adottate da entrambe le Camere.

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