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BERNAApertura studi medici, prolungata di tre anni la moratoria

06.06.16 - 15:47
L'approvazione anche dal Consiglio degli Stati, i Cantoni potranno continuare a limitare il numero di studi medici, a seconda delle necessità
Apertura studi medici, prolungata di tre anni la moratoria
L'approvazione anche dal Consiglio degli Stati, i Cantoni potranno continuare a limitare il numero di studi medici, a seconda delle necessità

BERNA - I Cantoni potranno continuare per i prossimi tre anni a limitare, a seconda del bisogno, il numero di studi medici. Dopo il Nazionale, anche il Consiglio degli Stati ha approvato, con 34 voti contro 6 e 3 astenuti, la proroga urgente dell'articolo 55a della LAMal.

Tale articolo consente ai cantoni di limitare l'apertura di studi medici in presenza di un'offerta eccessiva. Attualmente la moratoria scade alla fine di questo mese, grazie alla proroga approvata oggi, la sua validità è stata prolungata fino all'estate del 2019.

Nel 2015 il Consiglio federale aveva sottoposto al Parlamento una proposta per una soluzione duratura, che consentisse ai Cantoni di continuare a gestire il settore ambulatoriale anche dopo la scadenza e a tempo indeterminato. Questo testo era però stato respinto dal Consiglio nazionale in votazione finale.

"Tale rifiuto ci riporta al punto di partenza e il Parlamento è confrontato con le stesse scelte di tre anni fa", ha affermato il consigliere federale Alain Berset. Il ministro della sanità ha poi invitato le Camere a ricominciare il lavoro dall'inizio e a trovare una soluzione durevole entro il 2019 per regolare il settore ambulatoriale "responsabile del 40% dei costi della salute, e quindi anche del 40% dei premi pagati dai cittadini".

Il Parlamento non intende accontentarsi della proroga della moratoria, ha assicurato Karin Keller-Sutter (PLR/SG). La Camera dei cantoni ha infatti tacitamente adottato una mozione della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale che chiede di differenziare il valore del punto tariffario in funzione della regione, della gamma di prestazioni o di criteri di qualità.

Questa soluzione dovrebbe permettere di evitare che l'offerta medica si riduca troppo nelle zone periferiche e che si sviluppino "nicchie lucrative". Liliane Maury Pasquier (PS/GE) ha però espresso dubbi circa l'efficacia di un sistema basato sulla qualità e sul rischio di creare troppa burocrazia.

Altri modelli saranno quindi sviluppati in parallelo per gestire meglio l'offerta. I Cantoni potrebbero così gestire le ammissioni basandosi su soglie stabilite dal Consiglio federale. Il governo dovrà anche prendere in considerazione la possibilità di escludere dal rimborso delle cure alcuni medici appartenenti a categorie in cui il tetto massimo è stato superato.

Il dossier è ora pronto per le votazioni finali. Da notare, infine, che il voto sulla clausola d'urgenza è previsto la settimana prossima (mercoledì al Nazionale e giovedì agli Stati).

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