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SVIZZERALicenziata l'ex ambasciatrice di Svizzera in Venezuela

15.03.16 - 22:23
È accusata di "violazione degli obblighi derivanti dal diritto del lavoro"
Licenziata l'ex ambasciatrice di Svizzera in Venezuela
È accusata di "violazione degli obblighi derivanti dal diritto del lavoro"

BERNA - L'ex-ambasciatrice di Svizzera in Venezuela, Sabine Ulmann Shaban, è stata licenziata dalla Confederazione per "violazione degli obblighi derivanti dal diritto del lavoro".

L'informazione è stata confermata stasera alla radio romanda RTS dal ministro degli affari esteri Didier Burkhalter, che non ha voluto tuttavia precisarne i motivi.

Questo licenziamento non ha alcun legame con la cosiddetta "vicenda delle palle da golf", ha spiegato Burkhalter, per il quale questo caso è "una bazzecola". L'anno scorso, l'ambasciatrice svizzera aveva installato un cartellone davanti alla sua residenza ufficiale a Caracas sul quale avvertiva i giocatori del vicino terreno da golf che se una pallina avesse ferito o ucciso qualcuno, essi avrebbero violato la convenzione di Vienna e quindi la territorialità svizzera.

Il licenziamento è contestato dall'ambasciatrice in questione, che ha assunto un avvocato, stando alle informazioni della RTS. L'ambasciata svizzera a Caracas è peraltro nella bufera da qualche tempo, poiché ha conosciuto tre partenze negli ultimi tre anni.

Sabine Ulmann Shaban, che aveva già sostituito un diplomatico richiamato in Svizzera, è stata a sua volta costretta a rientrare in Svizzera l'anno scorso. Il suo posto è stato preso da un incaricato d'affari che, a sua volta, ha dovuto rientrare in Patria il mese scorso: il Venezuela l'ha definito "persona non grata" accusandolo di aver trasmesso un articolo critico sul suo conto Twitter.

Questi incidenti hanno spinto il consigliere nazionale Roland Büchel (UDC/SG) ad interrogare il Consiglio federale durante la presente sessione delle Camere federali. Il governo ha risposto che i collaboratori del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) possono esprimersi liberamente sui social network, ma che devono evitare dichiarazioni che potrebbero ostacolare la politica delle autorità svizzere e in particolare la politica estera.

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