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BERNASì allo scambio automatico con l'Unione Europea

14.03.16 - 17:26
Dal 2018 i cittadini dell'Unione europea non potranno più celare nei forzieri delle banche svizzere i propri averi
Sì allo scambio automatico con l'Unione Europea
Dal 2018 i cittadini dell'Unione europea non potranno più celare nei forzieri delle banche svizzere i propri averi

BERNA - Dal 2018, i cittadini dell'Unione europea non potranno più celare nei forzieri delle banche svizzere i propri averi. È quanto prevede l'accordo sullo scambio automatico di informazioni in materia fiscale tra Berna e Bruxelles approvato oggi dal Consiglio degli Stati (35 voti a 1 e 2 astenuti). Il dossier va al Consiglio nazionale.

Durante la breve discussione in aula, il Consigliere federale Ueli Maurer ha sottolineato l'importanza di questa intesa per la reputazione della piazza finanziaria ed economica elvetica, anche se non si possono escludere alcuni svantaggi, come un calo delle entrate fiscali.

In merito ai costi di applicazione (personale e sistema informatico, n.d.r.), il ministro delle finanze ha sottolineato quanto sia complicato fare stime accurate, specie per i cantoni, anche se in quest'ultimo caso si può parlare di diversi milioni di franchi. Per la Confederazione sono previsti cinque posti a tempo pieno, ha precisato.

In merito alle banche, quest'ultime si stanno preparando da tempo. Anche in questo caso, l'adeguamento alle nuove condizioni quadro implicherà costi per svariati milioni, ha affermato il Consigliere federale UDC.

Per quanto riguarda l'applicazione concreta dell'accordo, Maurer si è voluto rassicurante per quanto riguarda la protezione dei dati e il principio di specialità. Gli standard al riguardo applicati nell'Ue sono corrispondenti ai nostri, ha sottolineato Maurer, rispondendo ad alcuni quesiti posti dal "senatore" Hannes Germann (UDC/SH).

A livello formale il testo è un protocollo di modifica che sostituisce l'accordo sulla fiscalità del risparmio in vigore dal 2005. Da allora, la Svizzera preleva una trattenuta d'imposta sugli interessi versati a cittadini dell'UE: dal 1° luglio 2011 il tasso è passato dal 20 al 35%.

Nel 2014, il ricavo lordo della ritenuta è stato di 317 milioni di franchi. I tre quarti della somma percepita vengono riversati agli Stati interessati mentre l'ultimo quarto resta in Svizzera. Il 10% di esso va ai Cantoni.

Prima che l'intesa possa diventare effettiva dovrà essere approvata dai 28 Stati membri dell'Ue e dalle Camere federali. In Svizzera, sottostà inoltre a referendum facoltativo.

Il nuovo testo riprende integralmente lo standard globale dell'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) sullo scambio automatico di informazioni. L'accordo è reciproco. Ciò significa che gli Stati membri dell'Ue avranno gli stessi obblighi della Svizzera e viceversa. Il nuovo testo prevede, come in passato, l'esenzione dall'imposta alla fonte dei pagamenti transfrontalieri di dividendi, interessi e canoni tra imprese associate.

L'accordo è completato da una dichiarazione congiunta in cui le parti perseguono un'entrata in vigore per il primo gennaio 2017: Berna intende raccogliere i dati nel 2017 e scambiarli per la prima volta nel 2018.

Le banche elvetiche dovranno in un primo tempo fornire alle autorità fiscali elvetiche dati bancari sui contribuenti - persone fisiche o morali - di un paese membro dell'Ue. A sua volta la Svizzera trasmetterà queste informazioni alle autorità fiscali del paese interessato.

Saranno trasmessi il numero di conto, il nome, l'indirizzo, la data di nascita, il numero d'identificazione fiscale, gli interessi e i dividenti, i redditi di certi contratti d'assicurazione, il saldo del conto e i redditi dalla vendita di attivi finanziari. Non sarà invece fornito automaticamente alcun dato su particolari transazioni.

La Commissione europea ha fatto presente ai propri membri l'importanza di una regolarizzazione del passato prima dell'introduzione dello scambio automatico.

Alcuni paesi hanno così lanciato programmi di regolarizzazione o rafforzato quelli esistenti. Finora la Svizzera ha raggiunto un accordo con la Germania e con l'Italia. Colloqui sono in corso con la Francia. Per Austria e Gran Bretagna la questione è stata regolata negli accordi fiscali "Rubik" sull'imposta liberatoria alla fonte.

ats ansa

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COMMENTI
 

vulpus 8 anni fa su tio
Ma non era l?UDC e company, che criticavano quotidianamente la signora Widmer Schlumpf perchè svendeva le banche e la Svizzera all'Europa? Il buon Mauree, appena giunto sullo scranno, non fa che continuare tranquillamente sulla stessa strada. Quindi o L'UDC e compagni si sono convertiti, o la strada tracciata dalla Widmer Schlumpf era corretta.

MIM 8 anni fa su tio
Risposta a vulpus
Oh no, le trattative non le ha fatte mica lui. La strada tracciata dalla greemlins e la posa dell'asfalto non è opera dell'UDC. Anzi perlomeno l'UDC l'ha bloccata quando voleva togliere il segreto bancario anche ai residenti. Memoria corta, malafede o non conoscenza lupus?
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