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BERNAIniziativa Uniterre sulla sovranità alimentare, raccolte oltre 128mila firme

07.03.16 - 16:05
Il testo chiede che la Confederazione provveda affinché l'approvigionamento in derrate alimentari indigene e in alimenti indigeni per animali sia preponderante, vietando l'uso di OGM
Iniziativa Uniterre sulla sovranità alimentare, raccolte oltre 128mila firme
Il testo chiede che la Confederazione provveda affinché l'approvigionamento in derrate alimentari indigene e in alimenti indigeni per animali sia preponderante, vietando l'uso di OGM

BERNA - Ha raccolto oltre 128'000 firme l'iniziativa popolare "per la sovranità alimentare". Lo ha annunciato oggi il sindacato agricolo Uniterre che l'ha lanciata alla fine di settembre 2014. La consegna alla Cancelleria federale è prevista per il 30 marzo, giorno in cui scade il termine di raccolta.

In base al testo dell'iniziativa - che secondo Uniterre ha il sostegno di oltre 70 organizzazioni - la Confederazione deve provvedere "affinché l'approvvigionamento in derrate alimentari indigene e in alimenti indigeni per animali sia preponderante e la loro produzione preservi le risorse naturali". Essa inoltre "vieta l'impiego nell'agricoltura di organismi geneticamente modificati nonché di piante e animali risultanti da nuove tecnologie di modifica o ricombinazione non naturale del genoma".

Tra i compiti della Confederazione propugnati c'è anche quello di sostenere "la creazione di organizzazioni contadine che mirino ad assicurare l'adeguatezza tra l'offerta dei contadini e i bisogni della popolazione", come pure di garantire "la trasparenza del mercato" e di "favorire la fissazione di prezzi equi in ciascuna filiera".

Diverse iniziative riguardanti l'alimentazione sono state lanciate negli ultimi anni. Il popolo ha appena respinto, il 28 febbraio, con il 59,9% dei voti, quella "contro la speculazione sulle derrate alimentari" promossa dalla Gioventù socialista, che sostiene anche il testo di Uniterre.

Il popolo dovrà pronunciarsi anche sull'iniziativa "per alimenti equi" lanciata dai Verdi e depositata lo scorso novembre, munita di oltre 105'000 firme. Essa chiede che gli alimenti di tutti i giorni provengano da un'agricoltura vicina alla natura e rispettosa degli animali, e che siano prodotti in condizioni di lavoro eque. Il Consiglio federale, occupatosene il 24 febbraio, raccomanda di respingerla, giudicandola inutile e incompatibile con gli impegni internazionali della Svizzera.

Un'altra iniziativa riuscita, intitolata "Per la sicurezza alimentare", è stata lanciata dall'Unione svizzera dei contadini. Il testo chiede alla Confederazione di rafforzare l'approvvigionamento della popolazione con derrate alimentari provenienti da una produzione indigena sostenibile. A tale scopo, le autorità federali devono adottare provvedimenti efficaci contro la perdita di terreni coltivabili, secondo l'associazione.

Nel 2013 Uniterre aveva promosso un referendum, poi fallito in mancanza delle 50'000 firme necessarie, contro la politica agricola 2014-2017 della Confederazione, sostenendo che "una società intelligente comincia a mangiare ciò che spunta nell'orto prima di importare prodotti dall'altro capo del mondo".

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