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SVIZZERA"Legge sul fallimento, modifica timida e inefficace"

16.08.15 - 14:18
Il disegno di legge è stato accolto con poco entusiasmo. La sinistra lo vorrebbe più incisivo, la destra è contraria
"Legge sul fallimento, modifica timida e inefficace"
Il disegno di legge è stato accolto con poco entusiasmo. La sinistra lo vorrebbe più incisivo, la destra è contraria

BERNA - Il disegno di legge volto a lottare contro gli abusi di fallimento - 12 mila procedimenti avviati ogni anno in Svizzera - è stato accolto con poco entusiasmo in consultazione. La sinistra vorrebbe più incisività, la destra è del tutto contraria.

Per PLR e UDC il progetto governativo è inutile e inefficace: a loro parere la normativa vigente su indebitamento e fallimento permette già di risolvere la questione e punire gli abusi. Liberali radicali difendono l'applicazione "rigorosa e coerente del diritto in vigore, in particolare del diritto penale". Stessa posizione dei democentristi, per i quali la modifica di legge comporterebbe un carico amministrativo e il numero delle procedimenti non diminuirebbe.

Nelle intenzioni del Consiglio federale, la Legge sull'esecuzione e sul fallimento (LEF) mira a porre un argine agli abusi e rendere più facile ai creditori far valere le proprie pretese. Il governo, tra l'altro, vuole fare in modo di esonerare il creditore dalla spese causate dalla domanda di fallimento. Spesso, infatti, i creditori rinunciano a far valere i propri diritti di fronte agli ostacoli pratici e giuridici della procedura fallimentare.

Al momento, il creditore che presenta richiesta di fallimento è responsabile dei costi generati fino alla sospensione della procedura o alla pubblicazione e convocazione dei creditori. Il pretendente che si rivolge ai tribunali si assume insomma un rischio finanziario considerevole. La revisione intende addossare tali spese al debitore: il giudice potrà in ogni caso esigere dal creditore un anticipo delle spese.

La sinistra, così come l'Unione delle arti e mestieri (usam), accoglie favorevolmente queste novità, ma non viene risolto "il problema principale dal punto di vista dei lavoratori", annota l'Unione sindacale svizzera (USS), ossia il fatto che il lavoratore/creditore debba pagare un anticipo sulle spese.

PS e USS intendono combattere la nuova "strategia aziendale" che consiste dapprima nel dichiarare fallimento per evitare il pagamento dei debiti, poi nell'acquistare a basso costo gli utensili di produzione e lo stock in magazzino per aprire una nuova società. Una strategia, a loro dire, praticata nell'edilizia e nella ristorazione; un comportamento sleale - secondo l'usam che esprime scetticismo - che distorce la concorrenza.

I partiti di destra e centrodestra sono preoccupati per eventuali attacchi alla libera impressa e al principio della cosiddetta "seconda opportunità", che va garantita. Scetticismo giunge anche dai Popolari democratici, per i quali l'intenzione di limitare il numero di fallimenti abusivi è buona, ma le modiche proposte dal governo non serviranno.

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