BERNAPensioni, la riforma Berset non piace ai sindacati

BERNA - Il progetto di riforma delle pensioni del ministro della sanità Alain Berset non piace ai sindacati. Nel suo discorso al Congresso dell'Unione sindacale svizzera (USS) - in programma a Berna - il consigliere federale socialista ha cercato inutilmente di convincere la maggioranza dei delegati a sostenere il progetto "Previdenza vecchiaia 2020".

"Le forze politiche, che si adoperano per un'AVS forte, non devono lasciarsi dividere", ha affermato oggi Berset, secondo un comunicato del Dipartimento federale dell'interno (DFI). Berset ha detto poi che il Consiglio federale vuole assicurare anche le piccole rendite nel quadro della previdenza professionale e ciò porterà benefici soprattutto alle donne.

Berset respinge l'idea di un aumento "generalizzato" dell'età di pensionamento per le donne a 65 anni: "già oggi le persone anziane hanno poche chance sul mercato del lavoro". Un aumento generalizzato condurrebbe quindi a più anziani disoccupati o persino a più persone che ricorrono all'assistenza sociale.

Come detto, Berset non ha convinto i circa 400 delegati. Un aumento dell'età di pensionamento per le donne non è neanche da prendere in considerazione, scrive l'USS in una nota diffusa alla fine del primo giorno della manifestazione che durerà fino a domenica e che viene organizzata ogni 4 anni. La riforma pianificata non tiene conto della situazione di vita delle donne oltre i 60 anni, aggiunge l'Unione.

Per le persone con un reddito medio-basso, ovvero la maggior parte della popolazione, l'AVS è il pilastro più importante per la previdenza vecchiaia. Per una vita dignitosa in età avanzata queste persone hanno bisogno di una pensione adeguata. Perciò il primo pilastro non deve essere indebolito, sostiene ancora l'USS.

ats