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Alla sbarra, tuttavia finisce il "cliente". Per la vergogna, alla polizia aveva denunciato l'ammanco come caso di skimming
ZURIGO - "Questa storia ti servirà da lezione". È con queste parole che il presidente del Tribunale distrettuale di Zurigo, Ferdinand Hürlimann, si è rivolto a un giovane accusato di tentata frode.
Il 20 maggio 2012, il ragazzo si era recato in un bordello sulla Langstrasse di Zurigo. Al momento di voler consumare, già nella camera della prostituta, scopre però di non avere con sé i soldi. Nessun problema, apparentemente, per la ragazza che gli chiede il bancomat con il codice e lo consegna alla "collega" per prelevare 20 franchi. Peccato che la seconda prostituta abbia deciso, invece, di prelevare l'intera paga da apprendista del giovane, ossia 740 franchi.
Qualche giorno più tardi la madre del giovane zurighese si accorge che il figlio non ha più soldi sul suo conto. Sopraffatto dalla vergogna il ragazzo, a questo punto, mente e dice di essere vittima di skimming. Peccato che la madre voglia vederci chiaro e trascina il figlio dalla polizia. Naturalmente gli agenti non ci mettono molto per capire che la versione del ragazzo non regge.
In prima istanza il Ministero pubblico aveva condannato il ragazzo per aver ostacolato la giustizia e per tentata truffa. Una sentenza, questa, contro la quale il giovane aveva fatto ricorso con successo. Il Tribunale Distrettuale l'ha assolto ieri. Secondo la giustizia, in buona sostanza, si è fatto fregare e non ha agito intenzionalmente.
