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BERNAIl "guaritore" barricato minaccia di sparare

14.03.13 - 19:05
A un cronista che l'ha contattato al telefono ha detto: "Stia fuori dalla linea di mira se è un giornalista"
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Il "guaritore" barricato minaccia di sparare
A un cronista che l'ha contattato al telefono ha detto: "Stia fuori dalla linea di mira se è un giornalista"

BERNA - Ha accolto con il coltello in mano i poliziotti che volevano prelevarlo, si è barricato in casa e ha minacciato di sparare l'insegnante di musica e sedicente "guaritore" attualmente processato a Berna con l'accusa di aver inoculato intenzionalmente il virus dell'Aids ad almeno 16 suoi "pazienti". Poco prima delle 19 la polizia - che è in contatto telefonico con lui - non era ancora intervenuta.

Il 54enne imputato, il cui movente rimane oscuro e che ha sempre negato ogni addebito, non si è presentato questa mattina in aula, come già martedì (ieri non c'era stata udienza). La difesa ha mostrato ai giudici una mail del suo medico, una dottoressa, stando alla quale l'imputato soffre di "un forte esaurimento psichico e fisico" che gli impedisce di presentarsi fino alla fine della settimana.

 

I giudici non si sono però lasciati persuadere, hanno rilevato che non si tratta di un vero e proprio certificato medico e hanno chiesto alla polizia di andare a prelevare l'accusato a casa, affinché fosse presente all'apertura della seduta pomeridiana alle 14.

 

Coltello e spada da samurai - Quando gli agenti si sono presentati al domicilio del musicista, poco prima di mezzogiorno, secondo "20 Minuten" e il "Blick" online - che pubblicano alcune foto dell'operazione - questi è uscito in giardino brandendo un coltello e anche una spada da samurai. I poliziotti armati di pistole e mitra gli hanno ingiunto di metter via le armi e hanno fatto uso da una certa distanza di spray al pepe, al che il "guaritore" è di nuovo rientrato in casa e vi si è trincerato. Citando testimoni sul posto il "Blick" scrive che l'uomo poco dopo le 15 è apparso di nuovo in giardino e ha minacciato di sparare dalla finestra.

 

Il portavoce della polizia cantonale Michael Fichter ha confermato che l'uomo si è barricato in casa ma non ha voluto fornire altri dettagli. Un altro portavoce, Andreas Hoffmann, ha successivamente detto che l'uomo è apparso una volta armato di "due coltelli".

 

La zona in cui si trova la casa è stata sbarrata e neppure ai residenti è stato concesso il passaggio. Anche i giornalisti sono stati allontanati in seguito alle minacce del "guaritore" di far uso delle armi. In un breve messaggio pubblicato su Twitter verso le 16.45 il domenicale "Der Sonntag" scrive di aver parlato all'uomo sul cellulare e che questi ha risposto: "Stia fuori dalla linea di mira se è un giornalista".

 

Anche la polizia è in contatto con il musicista per telefono, mentre agenti cecchini si sono appostati attorno alla casa, ha riferito ancora il "Blick". Secondo il giornale online con lui ci sarebbe anche una donna, che è stata vista guardar fuori dalla finestra e tirare le tende.

 

Il processo continua - Nonostante l'assenza dell'imputato il processo a suo carico è proseguito nel pomeriggio. La sentenza dovrebbe essere resa nota alla fine della settimana prossima.

 

All'inizio dell'udienza odierna la corte ha respinto la richiesta della difesa di far deporre in tutto nove testimoni a favore dell'imputato. le persone proposte non hanno nulla di concreto da dire sulle accuse, sono conoscenti del "guaritore" e potrebbero esprimersi solo in modo generico su di lui, ha sostenuto il presidente della corte Urs Herren.

 

Pure respinta la richiesta di due controperizie, una psichiatrica, l'altra in opposizione all'analisi filogenetica di un esperto dell'università di Zurigo, secondo il quale le 16 vittime sono state infettate dalla stessa fonte e non si sono trasmesso il virus fra di loro.

 

Già sequestrate armi - Il processo si è aperto lo scorso 6 marzo. Il caso è stato reso noto solo nel 2010, anche se era emerso nel 2004, quando durante una consultazione all'Inselspital di Berna un paziente espresse forti sospetti che all'origine della sua infezione da HIV ci fosse un trattamento di agopuntura fattogli dal "guaritore". Poco dopo altre due persone hanno raccontato una storia analoga. L'ospedale ha allora cominciato a indagare sistematicamente su altri casi poco chiari. L'Inselspital ha poi consigliato alle vittime di sporgere denuncia.

 

Un'inchiesta penale è stata aperta nel 2005. Secondo l'atto d'accusa citato da "20 Minuten" gli sono già state allora sequestrate diverse armi, tra cui una pistola semiautomatica. Ma il "guaritore", a parte 72 giorni di detenzione preventiva, è sempre rimasto a piede libero, un fatto criticato a più riprese da stampa e opinione pubblica, anche perché l'uomo ha continuato - e continua tuttora - a fare pubblicità per la sua scuola di musica su internet, anche con un video su Youtube in cui loda le sue qualità d'insegnamento.

 

La maggior parte delle vittime erano proprio allievi che oltre a seguire i suoi corsi di musica si affidavano anche alle sue cure "alternative". L'uomo, che non è sieropositivo, con diversi pretesti sarebbe riuscito a pungere le vittime e a contaminarle con sangue contenente il virus HIV.

 

Ats

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