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SVIZZERAGripen: "L'iter sull'acquisto non va interrotto"

21.08.12 - 18:56
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Gripen: "L'iter sull'acquisto non va interrotto"

BERNA - L'iter relativo all'acquisto di un nuovo aereo da combattimento non va interrotto, diversamente da quanto chiede la sinistra. Con 16 voti contro 9, la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale non ha voluto chiedere al Consiglio federale di sospendere la procedura d'acquisto dei Gripen, nell'attesa di chiarire le questioni pendenti, ha annunciato oggi alla stampa la sua presidente Chantal Galladé (PS/ZH).

In un rapporto, la commissione fa un bilancio molto critico sull'acquisto dei nuovi aerei da combattimento, senza per questo rimetterlo in causa. Il rapporto afferma che "la scelta del Gripen della svedese Saab è quella che comporta il maggior numero di rischi. Il prezzo è il criterio basilare".

Tutto sommato, la maggioranza borghese è favorevole all'acquisto del nuovo velivolo, ha precisato Thomas Hurter (UDC/SH). A suo modo di vedere, il progetto ha ancora possibilità di andare in porto. Tuttavia, il Consiglio federale dovrà fare completa luce nel programma d'armamento che trasmetterà alle Camere, in linea di principio a metà ottobre.

Il rapporto elaborato da una sotto-commissione presieduta dal pilota Thomas Hurter è critico. Sottolinea che "la scelta dell'apparecchio fatta dal Consiglio federale è quella che comporta i maggiori rischi (tecnici, commerciali, politici, finanziari o di scadenza nella consegna)".

Nella sua nuova versione E/F, il Gripen deve ancora subire numerose modifiche di rilievo. Si dovrà certamente attendere il 2023 o 2026 prima che gli apparecchi, forniti a partire dal 2018, rispondano interamente alle caratteristiche che figurano nell'offerta.

Rischi finanziari e politici - Per quanto riguarda l'aspetto finanziario (l'acquisto comporterebbe una spesa di 3,1 miliardi per 22 apparecchi), il rapporto descrive vari rischi: affiorare di problemi tecnici, impossibilità di sviluppi ulteriori, limitata grandezza della flotta globale elvetico-svedese (tra 80 e 100 aviogetti), integrazione di migliorie tecniche non previste nel contratto.

Non è stato possibile valutare in modo assai preciso l'impatto delle innovazioni tecniche sul costo finale. Il governo - sempre secondo il rapporto - avanza un po' alla cieca. "Non è sicuro che la Svizzera riceverà il Gripen contemporaneamente alla Svezia. Inoltre, incertezze gravano sul sistema di fornitura". Le relazioni tra Berna, Stoccolma e Saab dovrebbero essere chiarite. La Svizzera dovrebbe ricevere garanzie dalla Svezia.

La sotto-commissione "non sarebbe inoltre sorpresa" se le date di fornitura (da metà 2018 a metà 2020) fossero ancora una volta rinviate. In tal caso, il dossier non riguarderebbe più soltanto la sostituzione della flotta di Tiger, ma anche quella degli FA-18, ha ricordato Thomas Hurter.

Cattiva comunicazione - Sebbene ritenga corretta la procedura di valutazione sull'acquisto dell'aereo, la sotto-commissione non lesina le critiche. Durante l'intera procedura, la comunicazione è stata alquanto lacunosa. La sotto-commissione e i costruttori in gara (Saab, EADS e i suoi Eurofighter, Dassault e i suoi Rafale) hanno avuto l'impressione che sarebbero state premiate le migliori qualità dell'apparecchio scelto.

"Non erano al corrente che il prezzo avrebbe assunto un ruolo tanto importante nella scelta finale". Peggio ancora: secondo la sotto-commissione, la stessa è stata messa al corrente soltanto la primavera scorsa del passaggio dal Gripen C/D al modello E/F, mentre armasuisse aveva indicato nell'agosto 2008 che questa variante non sarebbe stata presa in considerazione.

La scelta dell'apparecchio ha richiesto troppo tempo dopo la valutazione tecnica. La variante di una ottimizzazione sulla base di un budget fisso non è mai stata presa in considerazione e nemmeno la possibilità di acquistare meno di 22 apparecchi. Ciò ha contribuito ad avvantaggiare il velivolo meno costoso.

Alla fine, le esigenze operative non erano più le stesse. Quelle militari sono state formulate in modo molto vago. L'efficienza operativa del Gripen E/F è stata definita "soddisfacente" o "appena soddisfacente" per quanto riguarda i compiti di polizia aerea. Questo aereo è stato raccomandato con riserva.

Il rapporto critica anche le offerte fatte per gli affari di compensazione. Non tutte hanno tenuto conto allo stesso modo del principio della ripartizione regionale. Sull'intera vicenda, la commissione attende una risposta entro ottobre, non dal DDPS, ma dal Consiglio federale.

La reazione del DDPS - In una reazione alle questioni sollevate nel rapporto della sotto-commissione del Nazionale, il Dipartimento federale della difesa (DDPS) sostiene che le stesse "sono identificate da tempo". Il DDPS assicura che sta lavorando sistematicamente alla soluzione delle lacune constatate. Le risposte saranno fornite nel messaggio sul programma d'armamento 2012, atteso per metà ottobre.

I 22 Gripen costeranno esattamente 3,126 miliardi di franchi. Ueli Maurer ha garantito alla stampa che nessun rischio pesa sull'acquisto dei caccia. "Abbiamo le garanzie definitive", ha sottolineato il ministro della difesa, respingendo in merito le critiche della commissione della politica di sicurezza del Nazionale.

I servizi di Ueli Maurer sono inoltre convinti che i negoziati con i partner svedesi, che dovrebbero concludersi ben presto, consentiranno di trovare le basi per una cooperazione costruttiva. Il DDPS si rallegra che la sottocommissione abbia giudicato la procedura di valutazione "corretta".

Il consigliere federale ha colto l'occasione per ripetere che il Gripen è "la sola soluzione possibile". Si tratta di una "scelta pragmatica che offrirà all'esercito un velivolo eccellente". Ma il Gripen ha ancora "amici" alle Camere? Ueli Maurer non ha dubbi: "tutti coloro che sanno contare". Nessuno - ha aggiunto - è disposto ad aumentare il budget a disposizione e l'apparecchio "adempie tutte le condizioni richieste".

SSU e GSsE - La Società svizzera degli ufficiali (SSU) ritiene in un comunicato che "le gravi accuse sulla procedura di valutazione e di selezione del nuovo velivolo si sono rivelate infondate". La SSO mantiene il proprio sostegno di principio all'acquisto dei 22 Gripen E/F.

Il Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE) ha invece espresso delusione, ritenendo che la commissione non ha sciolto alcun dubbio in questa vicenda. Per il GSsE l'acquisto dei caccia è "insensato dal punto di vista della politica di sicurezza ed è un disastro da quello finanziario".

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