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L'aumento è in parte riconducibile ad una maggiore comunicazione dei dati da parte delle cliniche stesse. L'anno scorso 18 dei 27 ospedali pediatrici svizzeri hanno inviato i loro dossier al gruppo specializzato per la tutela dell'infanzia. L'anno prima erano solo 15. "Diverse cliniche hanno però anche registrato nettamente più casi di abusi dell'anno precedente", scrive la SSP.
La maggior parte registrati hanno riguardato maltrattamenti fisici (347) e trascuratezza (355), ma anche abusi sessuali (291) e psichici (202). Cinque sono stati i casi di sindrome di Münchhausen per procura, ossia quando il genitore usa il bimbo per mettere in scena un dramma personale, al fine di suscitare compassione o simpatia per rinforzare la relazione con la figura medica che occupa le fantasie. Questa sottile forma di maltrattamento di bambini può portare alla morte.
Oltre la metà delle situazioni (602) concerneva bambini fino ai sei anni di età, e in ben 250 casi erano solo nel primo anno di vita. Al contrario dell'anno precedente, nel 2011 gli abusi hanno riguardato più bambini (54%) che bambine. Nel caso di atti sessuali il rapporto è però nettamente diverso: il 73% delle vittime erano femminucce.
Sono gli stessi famigliari della vittima a costituire il maggior pericolo: nel 77,6% dei casi gli autori di abusi e maltrattamenti erano parenti della vittima, nel 12,7% conoscenti e solo nel 9,5% dei casi erano estranei o ignoti.
Nel 46% casi (542) gli autori di abusi erano maschi, nel 28% (335) femmine e nel 18% (219) di entrambi i sessi - per lo più i genitori, rileva la statistica. In circa il 10% dei casi i bambini sono stati maltrattati da minorenni.
Gli abusi constatati non hanno per forza conseguenze per gli autori: circa il 17% di loro sono stati denunciati alla polizia e solo nella metà delle situazioni sono state adottate misure di tutela per le vittime.
Il gruppo di esperti incaricati della protezione dell'infanzia sottolinea che la statistica, stabilita per la terza volta in questa forma, riguarda "gran parte" degli abusi poiché concerne due terzi degli ospedali pediatrici svizzeri, e quelli che non forniscono i dati sono soprattutto piccole cliniche.
