I fatti risalgono all'ottobre 2010: "effettuando negoziazioni proprie, Valiant ha sostenuto il corso della sua azione nominativa in misura tale da portare la FINMA alla conclusione che, ai sensi del diritto in materia di sorveglianza, vi fosse stata una violazione delle regole", ha indicato oggi l'autorità di sorveglianza dei mercati.
Nella sua decisione, la FINMA ha imposto a Valiant il rispetto di determinate condizioni: ha tuttavia constatato che il gruppo bancario bernese "ha adottato misure volte a sanare i vizi identificati sul piano organizzativo", si legge ancora nel comunicato. La decisione della FINMA può essere impugnata davanti al Tribunale amministrativo federale.
La stessa Valiant ha comunicato oggi di avere preso misure già a fine 2010 "di propria iniziativa". Lo stesso istituto di credito aveva chiesto all'organo di far luce sui movimenti di titoli. I tempestivi accertamenti disposti dalla FINMA hanno portato all'apertura, nella primavera del 2011, di un procedimento amministrativo rivelatosi complesso e dispendioso, si legge nel comunicato dell'Autorità di vigilanza.