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SVIZZERA / STATI UNITIPolizia, collaborazione con USA su dati solo per crimini gravi

23.03.12 - 11:48
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Polizia, collaborazione con USA su dati solo per crimini gravi

BERNA - Un eventuale accordo che consenta alle autorità americane l'accesso alle banche dati delle polizie svizzere dovrà sottostare a chiare regole: è quanto aupica Mister Dati. Negli Stati Uniti a livello di polizia la protezione dei dati "non esiste o è solo rudimentale", afferma Hanspeter Thür in interviste pubblicate oggi dai quotidiani "Tages-Anzeiger" e "Der Bund".

Negli USA le persone private non hanno ad esempio il diritto di esigere la correzione o la cancellazione di informazioni non corrette e non esistono neppure organi indipendenti in grado di verificare tali dati, critica Thür.

È quindi importante che si giunga a uno scambio di informazioni tra Berna e Washington solo nel caso di crimini gravi: la Confederazione dovrà esigere che gli USA chiedano di volta in volta assistenza e giustifichino documenti alla mano la necessità di un trasferimento di dati. Infine secondo Thür, è fondamentale che "la Svizzera definisca nell'accordo stesso chi può utilizzare i dati".

Mister dati precisa che si tratta essenzialmente di informazioni personali. Non è tuttavia ancora chiaro se le autorità elvetiche dovranno fornire informazioni anche su persone nei confronti delle quali sono in corso procedimenti in Svizzera.

Le trattative tra il Consiglio federale e le autorità americane in merito allo scambio di dati di polizia non sono esenti da critiche. Anche perché sui negoziati grava la minaccia di Washington di reintrodurre l'obbligo, per i cittadini elvetici, di procurarsi un visto per ogni soggiorno sul loro territorio qualora si concludessero con un nulla di fatto.

In merito si sono espresse la Commissione giuridica e quella della politica estera del Parlamento, la prima ha chiesto l'interruzione delle trattative, mentre la seconda ha fornito il proprio appoggio al governo. Essa chiede tuttavia che la Svizzera prenda come esempio accordi in questo senso già esistenti, in particolare quello firmato dall'Austria con gli Stati Uniti.

Secondo Thür tuttavia l'accordo tra Vienna e Washington non è sufficiente, esso soddisfa infatti solo gli "standard minimi": l'Austria può esigere che dati non corretti vengano cancellati, ma ciò avviene rivolgendosi a un "Privacy Officer" nominato dal governo USA. "Sarebbe più urgente creare negli Stati Uniti un'istanza indipendente che si occupi di questi casi, come già avviene in Svizzera".

Mister dati si dice anche dubbioso sul fatto che l'accordo possa entrare in vigore a medio termine: per problemi tecnici gli Stati Uniti "finora non sono in grado di garantire il principio di reciprocità ancorato nel trattato stesso". Pertanto la Svizzera può sedersi al tavolo dei negoziati "con una certa tranquillità".

In discussione sono due accordi distinti: da un lato, si tratta dello scambio di dati sulle impronte digitali e sul DNA per combattere la grossa criminalità. L'altra intesa riguarda lo scambio di informazioni riguardanti terroristi noti o presunti.

Ats

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