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SVIZZERALibera circolazione, sì a inasprimento lotta al dumping salariale

30.12.11 - 11:09
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Libera circolazione, sì a inasprimento lotta al dumping salariale

BERNA - L'aumento dell'efficacia nella lotta al dumping salariale e ai falsi lavoratori indipendenti è generalmente ben accolto dai partiti e dalle associazioni. Solo l'UDC è contraria, i sindacati chiedono invece sanzioni più severe.

Per i democentristi le misure proposte dal governo "cercano di risolvere i sintomi e non il problema di fondo" della libera circolazione delle persone. L'UDC chiede al Consiglio federale di aprire in merito nuovi negoziati con l'Ue. Il partito approva comunque le misure contro i falsi indipendenti.

"L'esperienza degli ultimi anni dimostra che effettivamente esistono lacune delle norme esistenti e che gli abusi aumentano", afferma da parte sua il PLR il quale teme che a lungo termine la popolazione rifiuti gli accordi di libera circolazione delle persone. A inizio mese anche il ministro dell'economia Johann Schneider-Ammann aveva affermato di essere "stupefatto" dell'ampiezza degli abusi constatati.

Per il PS, l'USS e Travail.Suisse il progetto del governo va nella giusta direzione. Essi chiedono però un ulteriore inasprimento delle sanzioni: le multe previste a loro modo di vedere non avrebbero un effetto dissuasivo sufficiente. Anche il numero dei controlli andrebbe nettamente aumentato. Travail.Suisse chiede in particolare pene più severe per i falsi lavoratori indipendenti: "invece di lasciare 2-3 giorni di tempo per mettersi in regola, i cantieri andrebbero bloccati subito in modo da non lasciare la possibilità di finire il lavoro e poi sparire senza lasciare traccia".

Il PPD apprezza i "segnali chiari" contro gli abusi e il dumping salariale. Il partito è invece critico sui modi d'applicazione e sulle sanzioni. Anche l'economia sostiene le misure proposte dal governo. La Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC) riconosce che gli imprenditori che non rispettano la legge e le convenzioni collettive di lavoro nuocciono al settore. L'Unione svizzera degli imprenditori (USI) è tuttavia contro l'inasprimento delle misure d'accompagnamento. L'USI chiede che i costi e i benefici della lotta contro gli abusi rimangano "proporzionati".

Economiesuisse e il PLR insistono dal canto loro sul fatto che le misure che saranno adottate dovranno essere "completamente compatibili con l'accordo di libera circolazione delle persone concluso con l'Ue". Il progetto del Consiglio federale prevede l'introduzione di sanzioni, quali per esempio multe o divieti di offrire servizi, qualora i falsi lavoratori indipendenti esteri violassero l'obbligo di fornire informazioni. Vi sarà inoltre la possibilità di interrompere per legge il lavoro.

Multe amministrative fino a 5'000 franchi saranno pure inflitte a tutti i datori di lavoro che impiegano persone in Svizzera senza rispettare i salari minimi previsti dai normali contratti di lavoro. Finora, tali misure non riguardavano imprese svizzere, ma si limitavano esclusivamente alle aziende con lavoratori distaccati in Svizzera.

Infine, saranno introdotte sanzioni per violazioni dei contratti collettivi di lavoro (CCL) "di obbligatorietà generale con la procedura semplificata". Ne consegue che sarà possibile punire le infrazioni tramite le commissioni paritetiche competenti per l'esecuzione dei CCL. Tale misura riguarda sia i datori di lavoro svizzeri che quelli esteri.

Ats

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