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SVIZZERAVicenda Gheddafi, il mea culpa del Consiglio Federale

20.04.11 - 18:14
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Vicenda Gheddafi, il mea culpa del Consiglio Federale

BERNA - Il Consiglio federale è d'accordo con la maggior parte delle raccomandazioni formulate dalla Commissione della gestione del Consiglio degli Stati (CdG-S) sulla vicenda Gheddafi, e si dice pronto ad applicarle. Queste chiedevano in particolare di migliorare la comunicazione in seno al governo, la gestione delle informazioni sulle operazioni di "esfiltrazione" e la collaborazione con le autorità cantonali.

La Commissione in dicembre aveva chiamato il Consiglio federale ad adottare misure per impedire fughe di notizie nei media: il segreto deve infatti essere garantito ai più alti livelli dell'amministrazione.

Per quanto concerne le "incomprensioni" con Ginevra, il governo era stato invitato ad analizzare, in collaborazione con la Conferenza dei governi cantonali, i punti di divergenza relativi ai pareri giuridici esistenti.

Circa la comunicazione, il Dipartimento degli esteri era stato chiamato a dotarsi di direttive che fissino le condizioni in cui il titolare del dipartimento debba essere imperativamente informato o consultato, in modo da farsi carico della responsabilità politica.

Inoltre, se il governo assegna al presidente della Confederazione un mandato che compete ad un altro dipartimento, dovrà definire la ripartizione delle competenze e le modalità della collaborazione.

Oggi il governo, pur accogliendo le raccomandazioni, deplora il fatto che il rapporto della commissione abbia analizzato solamente questioni isolate senza stabilire una visione d'insieme degli avvenimenti. Ad esempio non viene parlato del "lavoro diplomatico che ha condotto alla liberazione dei due Svizzeri trattenuti".

Il Consiglio federale sostiene che le raccomandazioni vanno inserite in un contesto più ampio, prendendo anche in considerazione l'esperienza avuta con l'affare UBS.

ATS

Foto d'archivio (Keystone)

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