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SVIZZERAPrima intervista di Samuel Koch: "A volte avrei preferito morire"

21.02.11 - 08:16
Ha rotto il silenzo il ragazzo vittima del terribile incidente in diretta televisiva a "Wetten Dass". Nella sua prima intervista dimostra di non aver perso la speranza di tornare a camminare
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Prima intervista di Samuel Koch: "A volte avrei preferito morire"
Ha rotto il silenzo il ragazzo vittima del terribile incidente in diretta televisiva a "Wetten Dass". Nella sua prima intervista dimostra di non aver perso la speranza di tornare a camminare

NOTTWILL - A distanza di oltre due mesi dal terribile incidente avvenuto in diretta televisiva durante il programma "Wetten Dass", Samuel Koch ha rotto il silenzio e ha concesso la sua prima intervista. A pubblicarla è stato il giornale tedesco "Bild am Sonntag".
Il 23enne che ha riportato gravi lesioni alla colonna vertebrale e dal giorno dell'incidente si trova immobilizzato in un letto del Centro Paraplegico di Nottwill nel Canton Lucerna, non ha perso la speranza di poter guarire e tornare a condurre un'esistenza normale. "So per certo che uscirò  da qui con le mie gambe. Sarò di nuovo felice e amerò la vita come è sempre stato" ha dichiarato il ragazzo.
 
La situazione di Samuel Koch resta tuttavia grave. Nella scorsa settimana, per la prima volta, è stato fatto sedere su una sedia a rotelle. Nemmeno la vista di quella sedia lo ha scoraggiato: "Tutto sommato vedo la vita come un grande regalo. Ci sono tante persone che se la passano peggio di me. Sarebbe stupido se non sfruttassi al massimo questo regalo che si chiama vita" ha detto ancora il ragazzo.
 
Certo, non è facile accettare l'idea che la propria vita resterà segnata da questo incidente. E i momenti di tristezza e depressione non sono mancati in questi mesi. "Ci sono momenti - ha raccontato - in cui avrei preferito morire anzichè continuare a vivere in questo letto. In cielo, immagino che sarebbe stato tutto più bello, rispetto a questa situazione".
 
Samuel cerca di non pensarci troppo. Prova a distrarsi. E lo fa buttandosi nello studio. Sta studiano inglese e francese. Studia nei ritagli di tempo, quando non deve sottoporsi alle innumerevoli terapie. Accanto a lui ci sono sempre i suoi genitori, che dal momento dell'incidente non lo hanno lasciato mai un attimo da solo. Hanno abbandonato la Germania e ora vivono accanto alla clinica svizzera.
 
RED
 
 

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