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GRIGIONI«Anil era su quell'auto per caso, non frequentava il conducente da due anni»

21.09.18 - 16:13
Il 17enne è deceduto in un grave incedente d'auto lo scorso weekend. La famiglia non si dà pace e accusa il giovane che era al volante
KAPO GR
«Anil era su quell'auto per caso, non frequentava il conducente da due anni»
Il 17enne è deceduto in un grave incedente d'auto lo scorso weekend. La famiglia non si dà pace e accusa il giovane che era al volante

COIRA - «Non riusciamo a capacitarcene. Il più giovane della famiglia non tornerà mai più», ha affermato Özgür Arslan a "20 Minuten". Domiciliato a Coira (GR), è il cugino di Anil, l'adolescente di 17 anni che è morto lo scorso fine settimana a Haldenstein (GR) in un incidente stradale.

Al momento dell'intervista, tutta la famiglia è seduta attorno allo stesso tavolo. Ma è soprattutto il cugino della vittima a parlare. Madre, padre e fratello sono affranti, con lo sguardo nel vuoto. «È per un stupido caso che Anil è salito su quell'auto», ha aggiunto.

Senza patente - Il veicolo in questione era guidato da L.T., un conoscente di Anil. Il diciottenne era un allievo conducente e non aveva dunque ancora in tasca la patente. La sera della tragedia, ha rubato l'auto a un famigliare. «Anil non aveva contatti con la L.T. da due anni. Ma visto che i suoi amici erano sull'auto, è salito anche lui»

Dal giorno del dramma, a casa della famiglia è un continuo via vai. Parenti, amici e conoscenti vengono per offrire il loro aiuto, o semplicemente a esprimere la loro tristezza: «Tutto ciò è molto toccante. Non ringrazieremo mai abbastanza queste persone per il loro immenso supporto».

«Vuole parlare con la famiglia» - Anil è stato sepolto martedì a Coira. Più di 700 persone hanno preso parte al funerale. «Ci ha fatto capire quanto fosse amato e che non siamo soli», ha aggiunto Özgür Arslan, che d'altro canto ha detto di essere «deluso» dal comportamento del conducente, che non si sarebbe fatto vivo in alcun modo: «È sbagliato non aver il coraggio di assumersi le proprie responsabilità».

Tuttavia l'avvocato del ragazzo che era alla guida, Erich Vogel, lo contraddice: «Vorrebbe parlare con la famiglia, ma non sapevamo se questa volesse vederlo. Abbiamo preso contatto con la polizia in modo che si informasse con la famiglia della vittima per sapere se una sua visita sia gradita o meno».

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