Cerca e trova immobili
L'incidente, avvenuto lo scorso 5 settembre a Rickenbach, ha provocato una profonda ferita al volto della piccola di 7 anni. La denuncia dei genitori non ha per ora permesso di trovare il padrone
LUCERNA - Una bambina di 7 anni è stata morsa al volto da uno Shih Tzu mentre stava giocando in una stradina di Rickenbach nel canton Lucerna. «Si trovava con due amichette quando ha visto arrivare il cagnolino, che correva liberamente - ha spiegato a 20 Minuten il portavoce del ministero pubblico di Lucerna, Simon Kopp -. Si è chinata per accarezzarlo ed è stata morsa al volto». Dopo l’aggressione - avvenuta lo scorso 5 settembre - la piccola è stata accompagnata a casa da due passanti. Sanguinante e in lacrime.
La mamma, contattata dal Blick, racconta quei terribili momenti: «Il mio cuore si è fermato quando ho aperto la porta e ho visto la mia piccola ferita». Il morso aveva infatti provocato alla bimba una profonda ferita sopra l’occhio destro. I suoi genitori, spaventati, la portano subito in ospedale dove i dottori le mettono una decina di punti di sutura. La piccola rimane ricoverata per 4 giorni. Il suo amore per gli animali avrebbe potuto costarle molto caro. «Mi piacciono i cani e li accarezzo sempre», spiega la piccola al Blick.
Ma accarezzare un cane, anche se di piccola taglia e apparentemente socievole, può sempre nascondere delle insidie. Spesso i cani piccoli vengono sottovalutati - ha spiegato a 20 Minuten Julika Fitzi, veterinaria della Protezione animali svizzera -, perché sembrano dolci e carini. Soprattutto i bambini dovrebbe essere avvisati sui pericoli che corrono». Anche quelli piccoli lanciano dei segnali di fastidio, che spesso non vengono colti dalle persone. «Non bisogna dimenticare che sono anche loro cani» ha precisato Fitzi.
Finora il proprietario dell’animale è sempre sconosciuto, nonostante i genitori della piccola abbiano immediatamente sporto denuncia. «Forse ha paura che al suo cagnolino venga fatta l’eutanasia. A me interessa - precisa la madre - che non morda più nessuno. Nessun bambino dovrebbe subire quello che ha subito mia figlia».
