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Sia il presidente del Consiglio centrale svizzero islamico che il suo portavoce, Qaasim Illi, hanno problemi finanziari
BERNA - Le personalità principali del Consiglio centrale svizzero islamico (CCIS) stanno vivendo una situazione delicata sia con le autorità fiscali che con la loro assicurazione sanitaria.
Il presidente del CCSI Nicolas Blancho, ad esempio, deve 7'532.70 franchi alla cassa malati Sanitas, oltre a varie spese amministrative per un totale di 1'272.55 franchi, riferisce il Blick.
«Sul piano privato non viviamo bene. Sia io che Nicolas Blancho non siamo in grado di pagare i nostri premi assicurativi. Non paghiamo nemmeno le imposte a causa dei nostri bassi redditi», ha dichiarato il portavoce Qaasim Illi.
Secondo il servizio di intelligence in campo finanziario, Teledata, su Nicolas Blancho c'è aperta una procedura di fallimento e non mancano pure diverse richieste di recupero crediti. Blancho non paga più i suoi premi di cassa malati dal 1 ° ottobre 2015.
Un breve viaggio in Bangladesh - Le entrate del CCIS sono piuttosto risibili, come specificato dal portavoce. Quest'ultimo ha lavorato al 20% come informatico, mentre Blancho cerca di mantenersi facendo da traduttore, ha spiegato Illi, aggiungendo che il CCIS non ha di questi problemi e paga regolarmente le sue tasse. Infatti, sei membri hanno recentemente viaggiato in Bangladesh per presentarsi come difensori nella causa sui Rohingya. Questo piccolo viaggio è costato circa 54.000 franchi, finanziati da donazioni.
Il CCIS potrebbe avere però bisogno di ben altre risorse in futuro. Il Ministero Pubblico della Confederazione ha presentato una denuncia presso il Tribunale penale federale (TPF) contro tre membri dell'associazione . Li accusa di aver offerto a un leader dell'organizzazione terroristica al-Qaeda una piattaforma per diffondere video di propaganda.
Nicolas Blancho non ha voluto commentare la sua situazione finanziaria personale ed anche Sanitas ha preferito non esprimersi al riguardo.
