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Il caso dei sospetti terroristi si sgonfia

VAUDIl caso dei sospetti terroristi si sgonfia

11.07.17 - 18:01
Dei tre uomini arrestati nel mese di giugno due sono stati rilasciati. L'unico ancora in stato di detenzione è psicologicamente fragile
lettore 20minutes
Il caso dei sospetti terroristi si sgonfia
Dei tre uomini arrestati nel mese di giugno due sono stati rilasciati. L'unico ancora in stato di detenzione è psicologicamente fragile

LOSANNA - Una combinazione improbabile di circostanze è alla base di quello che possiamo ormai chiamare il caso di Aubonne (VD), nel quale una coppia musulmana è finita in manette il 24 giugno scorso. Durante quel fine settimana i poliziotti di Losanna, la polizia cantonale vodese e altri agenti di polizia federale avevano messo le manette a tre uomini, fortemente sospettati di avere legami con il terrorismo islamico.

Secondo quanto riferisce 20 minutes, un serbo di 33 anni aveva provocato scompiglio il 23 giugno in un hotel a Losanna, dove era stato collocato dai servizi sociali. Quest'uomo psicologicamente fragile, aveva rotto una parete di vetro dello stabile. All'arrivo degli agenti l'uomo, fuori di sé, era sparito.

Arrestato più tardi, l'individuo aveva manifestato deliranti propositi: «Mi insegue un agente segreto, gli ho tirato una pietra», avrebbe detto per giustificare le sue azioni.

Un controllo nella sua stanza, effettuato da alcuni agenti, aveva fatto emergere una situazione piuttosto inquietante: bottiglie in PET riempite di benzina, la mappa della città di Losanna, un libro sulla guerriglia urbana, documenti di viaggi in Turchia e in Egitto, copie del Corano e molto altro riempivano la stanza. Nel frattempo, un russo originario della Cecenia, preoccupato nel vedere non arrivare il serbo con il quale doveva rompere il digiuno musulmano, l'aveva chiamato insistentemente mentre il telefono del 33enne era in possesso della polizia.

«Un francese barbuto» - L'esame del cellulare ha permesso di individuare continui scambi con un 28enne di istruzione universitaria, residente nel canton Vaud. Questo salafita era stato recentemente denunciato alla polizia da un poligono di tiro, dove si era presentato due volte.

Sabato 24 giugno, mentre si dirigeva in moschea, il francese veniva arrestato dalla unità d'elite della polizia vodese. «Il mio cliente è andato per la prima volta nella sua vita al poligono di tiro con dei colleghi svizzeri. E ha usato il FASS 90 di uno di loro. La combinazione francese/barbuto/armato ha allertato i responsabili del poligono», ha spiegato l'avvocato del 28enne, Aline Bonard.

«Se il mio cliente non fosse stato musulmano...» - Lo stesso giorno, attorno alle 16:30, l'operaio russo di 31 anni che aveva cercato di contattare il serbo, veniva arrestato nel parcheggio di un complesso commerciale ad Aubonne (VD) mentre si preparava per andare a comprare delle pantofole con la moglie e i loro due figli. «Nulla giustificava il suo arresto. Se il mio cliente non fosse stato musulmano le cose sarebbero andate diversamente. Lui e la sua famiglia hanno vissuto momenti difficili. Sono stati erroneamente associati agli ambienti terroristici. Il mio cliente è ben inserito e non ha precedenti. Ama la Svizzera che considera la sua seconda casa», ha sottolineato l'avvocato Sébastien Thüler.

Anche se l'indagine rimane aperta, il russo e il francese sono stati rilasciati. Il serbo, invece, è ancora in stato di detenzione. Dovrà prima effettuare una perizia psichiatrica disposta dal giudice.

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