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BASILEA CITTÀ / CANTONEFallimento del gruppo Baumann, l'imputato rinuncia al ricorso

31.01.17 - 18:23
È stata dunque confermata la condanna per frode nei suoi confronti
Fallimento del gruppo Baumann, l'imputato rinuncia al ricorso
È stata dunque confermata la condanna per frode nei suoi confronti

BELLINZONA - L'imputato del processo al Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona riguardante il fallimento del gruppo Baumann ha ritirato oggi il ricorso che aveva presentato. È stata dunque confermata la condanna nei suoi confronti: dovrà pagare 48 aliquote giornaliere da 260 franchi con la condizionale e una multa di 3'120 franchi.

Il 39enne era un intermediario che lavorava per il finanziere basilese Ambros Baumann, deceduto nel 2007. Questi era stato protagonista di una frode "alla Madoff", anche se in versione ridotta, ai danni di circa 600 investitori svizzeri e stranieri. Il gruppo era poi fallito dopo la morte del proprio fondatore, provocando perdite ammontanti a 73 milioni di franchi.

Insieme ad altre quattro persone nei cui confronti il procedimento è già stato concluso, l'uomo è stato ritenuto colpevole di aver partecipato alla truffa, accettando quasi 20 milioni di franchi da 74 clienti.

Il meccanismo messo in atto era un sistema di tipo "palla di neve" o "catena di Sant'Antonio". Baumann e le altre società coinvolte potevano dunque proseguire le proprie attività solo se riuscivano a procurarsi continuamente nuovi clienti - e dunque denaro fresco -, con la promessa mai mantenuta di fornire garanzie di rendita. L'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) aveva aperto una procedura amministrativa e, in ultima istanza, il Tribunale federale ne aveva confermato le conclusioni, giudicando che vi era stata una violazione della legge federale sulle banche.

Il 39enne aveva però contestato ogni accusa, affermando di ignorare le attività illegali di Ambros Baumann e d'aver perso a sua volta ingenti somme di denaro a seguito del crack del gruppo. La rappresentante del Ministero pubblico della Confederazione ha però domandato oggi al TPF di infliggere all'imputato il pagamento di un risarcimento di 600'000 franchi, non presente nel decreto di condanna, che ha indotto l'uomo e i suoi avvocati a ritirare il ricorso.

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