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GINEVRACaso Adeline, il processo è da rifare

13.01.17 - 11:21
I giudici di Ginevra sono stati ricusati. La Camera penale di ricorso ha accettato la richiesta di Fabrice A., che aveva ucciso la socioterapeuta nel 2013
Caso Adeline, il processo è da rifare
I giudici di Ginevra sono stati ricusati. La Camera penale di ricorso ha accettato la richiesta di Fabrice A., che aveva ucciso la socioterapeuta nel 2013

GINEVRA - Il processo di Fabrice A., accusato di aver ucciso la socioterapeuta Adeline nel settembre 2013, dovrà riprendere da zero. La Camera penale di ricorso ha accettato la richiesta dell'imputato di ricusare i giudici del Tribunale criminale di Ginevra.

L'informazione, rivelata oggi da Le Temps, è stata confermata all'ats dal portavoce del potere giudiziario Henri Della Casa. In una sentenza resa ieri, pubblicata sul sito della giustizia ginevrina, la Camera penale di ricorso emette dubbi in merito all'imparzialità dei giudici che hanno processato il 42enne lo scorso ottobre.

I magistrati - scrive la Camera - hanno dato «l'impressione di nutrire evidenti pregiudizi contro l'imputato» quando hanno «criticato i periti psichiatri francesi, discreditato il loro operato» e sospeso il processo dopo aver ordinato lo svolgimento di una terza perizia psichiatrica a causa di presunte «irregolarità» nella perizia francese, «di cui il Tribunale era a conoscenza già prima del dibattimento».

Malgrado le insistenti domande della Corte e della pubblica accusa, i periti francesi avevano rifiutato di pronunciare nei riguardi di Fabrice A. pronostici sfavorevoli a lungo termine, che avrebbero permesso ai giudici di giustificare l'internamento a vita auspicato dal pubblico ministero. «Appare evidente che i giudici hanno discreditato una perizia che appariva più favorevole all'imputato» rispetto a quella dei periti svizzeri che dava risultati molto più pessimistici circa l'evoluzione di Fabrice A., osserva l'istanza di ricorso.

La Camera rimprovera più particolarmente ai giudici di essersi lasciati influenzare dall'atmosfera «elettrica» in cui si è svolto il processo e dall'atteggiamento particolarmente offensivo del procuratore generale Olivier Jornot. Questa «inosservanza della necessaria imparzialità» è ulteriormente rafforzata dal fatto - sottolinea - che il tribunale ha deciso di sospendere il processo senza aver dato alle parti l'opportunità di esprimersi.

Nella medesima sentenza, la Camera penale di ricorso accetta anche la richiesta dei legali di Fabrice A. di annullare tutti gli atti del procedimento. Il processo dovrà dunque ricominciare da zero. La sua data non è ancora stata fissata, ma esso potrebbe svolgersi ancora quest'anno, secondo Della Casa.

Adeline, 34 anni, era stata uccisa il 12 settembre 2013 mentre accompagnava il detenuto Fabrice A. - condannato in precedenza a vent'anni di reclusione per due stupri - in un centro equestre nel quadro di un'uscita volta a favorire il suo reinserimento sociale.

Dopo il delitto, Fabrice A. era fuggito in Polonia, dov'era stato arrestato tre giorni dopo dalla polizia locale. Estradato il 12 dicembre dello stesso anno, si trova da allora in detenzione preventiva.

Il dramma aveva toccato profondamente Ginevra e tutta la Svizzera, rimettendo in discussione il programma di risocializzazione dei prigionieri pericolosi messo in atto dal cantone.

 

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