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VAUDSerbo pluripregiudicato, «Non deve essere espulso. È cambiato»

02.11.16 - 15:03
Il 29enne ha subito diverse condanne in pochi anni. La decisione di espellerlo dell'ufficio delle migrazioni è stata però ribaltata dal Tribunale federale
tipress
Serbo pluripregiudicato, «Non deve essere espulso. È cambiato»
Il 29enne ha subito diverse condanne in pochi anni. La decisione di espellerlo dell'ufficio delle migrazioni è stata però ribaltata dal Tribunale federale

LOSANNA - Un cittadino serbo nato in Svizzera e condannato per diversi reati a quattro anni e mezzo di carcere non sarà espulso, grazie al suo «straordinario cambiamento di comportamento»: lo ha deciso il Tribunale federale (TF) in udienza pubblica oggi.

All'uomo nato in Svizzera 29 anni fa sono state inflitte sull'arco di pochi anni diverse condanne, di cui l'ultima, nel 2014, di quattro anni e mezzo per reati in materia di stupefacenti, lesioni personali gravi, sequestro e rapimento. Sposato ad una donna con la doppia cittadinanza svizzera e bosniaca, il serbo ha avuto un figlio l'anno scorso.

Nei suoi riguardi, l'ufficio delle migrazioni di Basilea Campagna aveva pronunciato in un primo tempo l'espulsione, una decisione annullata successivamente dal Tribunale cantonale basilese, secondo cui l'interesse pubblico dell'uomo a rimanere in Svizzera prevale su quello del nostro Paese a vederlo espulso.

I giudici cantonali avevano rilevato a favore dell'interessato la sua buona integrazione sociale e professionale, nonché un cambiamento «straordinario» di comportamento: da quando è stata revocata la detenzione provvisoria nel febbraio 2012 fino all'esecuzione della pena nel marzo 2015, l'uomo si è comportato in modo "ordinato e senza conflitti, ha partecipato di propria volontà a consultazioni terapeutiche, seguito una cura di prevenzione dei reati e stabilito contatti con giovani, allo scopo di informarli dei reati da lui commessi e le loro conseguenze".

Sulla base di queste considerazioni nonché del fatto che il serbo sarebbe separato dalla famiglia in caso di espulsione, il Tribunale cantonale aveva inflitto all'uomo un semplice avvertimento, una decisione contestata presso il TF dalla Segretaria di Stato della migrazione (SEM).

Ad una maggioranza di tre giudici contro due, la IIa Corte di diritto pubblico ha considerato la decisione della giustizia basilese conforme al diritto e alla giurisprudenza. Essa tiene peraltro conto della protezione particolare riconosciuta dal diritto internazionale agli stranieri della seconda generazione.

Favorevoli all'espulsione, i giudici minoritari hanno appoggiato il ricorso della SEM. Gli atti per i quali è stato condannato il serbo, la cui attività delittuosa è iniziata all'età di 23 anni, non hanno nulla a che vedere con la delinquenza giovanile, ha argomentato uno dei giudici posti in minoranza.

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