Nei pressi del punto dove è stato trovato ciò che resta dell'F/A-18 è stato rinvenuto anche il cadavere del pilota 27enne
BERNA - Le prime immagini dei resti del caccia F/A-18, schiantatosi lunedì pomeriggio durante un'esercitazone militare che è costata la vita a un pilota, parlano da sole. «L'apparecchio si è distrutto in tanti piccoli pezzi», spiega il portavoce dell'esercito Daniel Reist a Keystone. Nei pressi dei detriti è stato trovato anche il corpo del pilota.
«In queste ore gli specialisti della Rega, e quelli di montagna dell'esercito, stanno sorvolando l'area per decidere come avverrà il recupero del corpo e di ciò che resta dell'aereo militare». Un lavoro, questo, che durerà diversi giorni.
Nel frattempo resta valida la no-fly zone per tutti gli aeromobili in un raggio di cinque miglia nautiche (9,3 chilometri) e ad un'altezza di 5000 metri sul livello del mare (livello di volo 150).
Giungono, intanto, le parole di cordoglio del capo del Dipartimento federale della difesa, Guy Parmelin. «Abbiamo a lungo sperato che il pilota fosse vivo», ha dichiarato. Ora che è certo che il 27enne è rimasto vittima dello schianto, il Governo tutti si dice profondamente colpito per l'accaduto. «Siamo addolorati e i nostri pensieri vanno ai familiari del giovane».
Per l'esercito, intanto, non è il momento di prendere decisioni affrettate: «Analizzeremo attentamente l'incidente e, se necessario, prenderemo le dovute misure», ha concluso Parmelin aggiungendo di non sapere al momento quali potrebbero essere gli eventuali provvedimenti.