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Il Tribunale federale ha confermato la condanna per un giovane kosovaro che nel gennaio del 2014 aveva ferito gravemente la moglie a Wohlen
LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) ha confermato la condanna ad otto anni di reclusione per un giovane kosovaro che nel gennaio del 2014 aveva ferito gravemente con coltellate alla gola la moglie svizzera a Wohlen (AG) ed era poi fuggito.
Il tribunale distrettuale di Bremgarten (AG) aveva condannato l'allora 23enne a sei anni di prigione per tentato omicidio passionale. In seconda istanza, il tribunale cantonale gli ha invece inflitto otto anni per tentato omicidio intenzionale, ora confermati dal TF.
Secondo la sentenza pubblicata oggi dalla suprema corte con sede a Losanna, dalle circostanze complessive al momento dei fatti non si può concludere che il marito si trovasse in una situazione emozionale travolgente tale da giustificare un omicidio passionale. Di conseguenza non ci sono attenuanti per una pena meno severa di tentato omicidio.
La lite avvenne sera del 27 gennaio del 2014, quando la coppia - lui 23enne e lei 24enne - era sposata da circa un anno. L'uomo si trovava in Svizzera da poche settimane e la consorte viveva a casa dei propri genitori.
Il giovane era andato a cercarla per farsi tradurre quanto comunicava un bollettino di ritiro postale. La situazione è esplosa quando egli le ha chiesto quando avrebbe potuto passare a prenderla e la moglie ha risposto che si sarebbe fatta sentire lei.
Durante l'alterco, davanti alla casa dei genitori della moglie, l'uomo l'ha pugnalata alla gola con un coltello da cucina che aveva portato con sé.
Egli è poi fuggito. Ricercato a livello internazionale è stato arrestato alla metà del febbraio seguente in Ungheria ed estradato il 24 marzo verso la Svizzera.
