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ARGOVIA«Andava ogni giorno sul luogo della mattanza»

15.05.16 - 10:29
Thomas N., l'uomo responsabile del quadruplo omicidio di Rupperswil, è già stato rinominato la "Bestia". Ecco alcuni particolari sul killer
20 Minuten
«Andava ogni giorno sul luogo della mattanza»
Thomas N., l'uomo responsabile del quadruplo omicidio di Rupperswil, è già stato rinominato la "Bestia". Ecco alcuni particolari sul killer

RUPPERSWIL - È già stato ribattezzato la “Bestia di Rupperswil” dai media d’Oltralpe. Lui è Thomas N., l’autore di uno dei crimini più efferati mai perpetrati in Svizzera. L’assassino è stato fermato giovedì 12 maggio nella regione di Aarau dopo una ricerca durata quasi cinque mesi. Fermato prima che potesse farlo di nuovo. Perché il 33enne stava già programmando altri delitti simili a quello che, quattro giorni prima dello scorso Natale, ha insanguinato un tranquillo paesino argoviese.

Era il 21 dicembre dello scorso anno, il giorno in cui il 33enne aveva ucciso quattro persone, aggiungendo l’abuso sessuale di un 13enne e il ricatto alla madre allo squallido piano d’azione. Un crimine brutale, commesso da una persona insospettabile. Il classico «vicino gentile della porta accanto».

Sul luogo del delitto - Ma i giornali svizzero-tedeschi di oggi svelano altri sordidi particolari sul killer. La “Nzz am Sonntag” sottolinea come la “bestia” sia tornata sul luogo del delitto, più e più volte negli scorsi mesi, «facendosi trascinare lì dai suoi husky».

«Camminava vicino alla loro casa» - Un’amica della madre assassinata si confida invece con il “SonntagsBlicK”. «Nelle settimane dopo il fatto ho visto spesso quell’uomo camminare vicino alla casa». Anche nelle ultime settimane prima di venire arrestato.

Come l’Isis - Per capire un po’ meglio la personalità complessa della “bestia” il domenicale “Zentralschweiz” ha contattato un criminolgo. Martin Killias, esperto di delitti efferati, sostiene che la modalità violenta con cui ha colpito potrebbe rivelare un disturbo mentale. «Siamo in Svizzera, e lui è un cittadino elvetico, ma il suo modus operandi ricorda quello dello Stato islamico».

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