Postano il filmato su Facebook. Molti utenti ridono. Altri si indignano. Pro Infirmis ha chiesto al giovane di scusarsi pubblicamente
BASIELA - Un filmato che indigna. Una notizia che sta facendo il giro della rete tra i portali d'oltre Gottardo. Nel video si vede una donna che fa fatica a camminare che urla contro il ragazzo che la sta riprendendo. Il giovane e un amico ridono di lei, del suo handicap fisico. Se la ridono perché sanno che quel video sarebbe stato postato da lì a poche ore su Facebook e avrebbe raggiunto migliaia di utenti.
«Perché stai facendo questo?» grida la donna in preda alla disperazione. «Perché è divertente», risponde il ragazzino. «Lasciatemi perdere. Lasciatemi in pace», urla ancora la donna. Ma più lei si dimena e impreca più i ragazzini ridono. Continuano a registrare. Allora viene assalita dalla rabbia e minaccia i giovani con il giornale che tiene in mano. Niente da fare. I giovani sempre più bulli se la ridono e arrivano a dire: «Cavoli, questa è proprio una psicopatica».
Virale su internet
L'autore del video posta subito il video su Facebook. «Lo scherzo, Part Two». Infatti questo, non è il primo filmato con protagonista la donna disabile basilese. «Non è una cattiva persona, non ha mai fatto male a nessuno» scrive un utente sotto il video.
Ma ci sono commenti anche molto pungenti. Commenti cattivi, poi prontamente cancellati. Alcuni diretti a colui che ha pubblicato il video, altri dedicati alla donna. Quelli a C.W vanno dal «vigliacco» al «patetico», passando per «dovresti vergognarti». Ma sono molti di più quelli di scherno nei confronti della disabile. Smile e risate non si contano, e in tantissimi hanno pure condiviso il video. Video che è già diventato virale in rete con già 1.400 commenti e 340 Shares.
«Un comportamento disumano»
«L’umiliazione di persone con disabilità è promossa attraverso i social media a causa della loro velocità» afferma Mark Zumbühl, portavoce di Pro-Infirmis. «Già soltanto perché si ha la possibilità di poterlo fare in tempo reale - continua - in molti casi viene fatto senza pensarci».
«Questo non deve comunque valere come una giustificazione» sottolinea Zumbühl. E aggiunge: «Tale comportamento è disumano, si tratta di un atteggiamento denigratorio nei confronti di persone che apparentemente “non sono normali”. D’altronde è noto che la felicità non sta nella normalità». Se un teenager assume un tale comportamento nei confronti degli altri, bisognerebbe chiedersi che tipo di educazione abbia avuto: «Non mostra compassione?».
Le persone coinvolte si rendono conto benissimo di essere «derise e umiliate». Zumbühl: «Tutti coloro che condividono e mettono "mi piace", sono colpevoli esattamente come chi ha pubblicato il video. Questa è un chiara violazione del divieto di discriminazione e mina i nostri valori fondamentali sanciti nella Costituzione federale, in cui è scritto nero su bianco che nessuno può essere discriminato, comprese le persone che presentano disabilità fisiche, mentali o psichiche».
Mark Zumbühl, membro della direzione di Pro Infirmis ha scritto una lettera aperta a C.W., in cui chiede al giovane di scusarsi pubblicamente per ciò che ha fatto.