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SAN GALLO“Ho visto la valanga avvicinarsi. Ho creduto di morire”

19.01.16 - 12:55
La slavina, che sabato ha lambito un ristorante alpino a Pizol nel Canton San Gallo, ha investito due ragazze. Una delle giovani miracolate racconta la loro storia
20 Minuten
“Ho visto la valanga avvicinarsi. Ho creduto di morire”
La slavina, che sabato ha lambito un ristorante alpino a Pizol nel Canton San Gallo, ha investito due ragazze. Una delle giovani miracolate racconta la loro storia

SAN GALLO - “Sci e bastoni volavano come se fossero foglie morte. Sciatori che venivano trascinati ovunque. L’impressionante onda d’urto provocata dalla valanga ha quasi trasformato un sabato di svago in una tragedia”. Questi gli effetti - ricordati da Remo Kalberer - dell’enorme valanga che, sabato a Pizol, ha quasi travolto il suo ristorante alpino situato a 1800 metri d’altezza sulle montagne sangallesi,

Buio - Altre testimoni dell’evento naturale sono due giovani ragazze tedesche. Ladina Lampert, 18 anni e la sua amica Conny Siegenthaler di 19, si trovavano sulle piste quando l’enorme colata nevosa si è staccata dalla montagna. “Eravamo sedute a bordo pista quando abbiamo visto la slavina avvicinarsi a noi” - racconta Ladina Lampert alla radio locale fm1today. In seguito tutto è andato velocemente. “Improvvisamente la neve ci ha inghiottito. Non sapevo più dov’era l’alto e dove il basso. Non riuscivo a respirare. Ho pensato di morire”.

Fortunate - Le due ragazze hanno avuto molta fortuna. Solo le loro gambe sono rimaste bloccate dalla neve, permettendo loro di uscire dalla massa nevosa. “Ci siamo liberate e siamo riuscite a ritornare sulla pista” - ricorda la 18enne. La giovane è scandalizzata dalla mancanza di aiuto da parte degli altri sciatori. “C’erano persone che ci sono passate accanto come se nulla fosse successo. Nessuno ci ha domandato come stessimo”. Ladina e Conny soffrono ora di dolori alla schiena. “Faccio fatica a sedermi. Conny è dovuta andare da un medico ed attualmente in congedo dal lavoro”.

Niente cariche esplosive - Delle cariche esplosive per provocare artificialmente il distacco di una valanga erano previste per quel sabato, ma il forte vento non ha permesso di effettuarle, spiega il direttore generale della stazione sciistica sangallese. Un’altra pista era stata chiusa per prevenzione. Una buona decisione poiché la valanga si è abbattuta pure su questo pendio.

Evento eccezionale - Le ragazze tedesche restano comunque convinte che i responsabili avrebbero dovuto chiudere anche la pista in cui si trovavano loro. “Gli sciatori su questa pista sono stati esposti a rischi enormi”. Arriva immediata la difesa del responsabile del marketing della stazione sangallese. “Si è trattato di un evento eccezionale. Le previsioni metereologiche e di innevamento non davano alcun segnale di pericolo”. Dichiarazione simile a quella rilasciata dal direttore della stazione Klaus Nussbaumer domenica. “Queste colate sono imprevedibili, non siamo ancora in grado di controllare la natura”.

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