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ZURIGOIl religioso incarcerato aveva documenti falsi

04.01.16 - 10:37
Due iracheni incarcerati hanno usato nomi falsi per sfuggire ai sospetti di terrorismo. Uno di loro, l'imam di San Gallo, si è procurato passaporti svedesi con documenti falsi.
Il religioso incarcerato aveva documenti falsi
Due iracheni incarcerati hanno usato nomi falsi per sfuggire ai sospetti di terrorismo. Uno di loro, l'imam di San Gallo, si è procurato passaporti svedesi con documenti falsi.

ZURIGO - Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) accusa due dei quattro iracheni arrestati in Svizzera di aver usato documenti falsi per sfuggire ai sospetti di terrorismo.

Abdulrahman O., che officia come imam a San Gallo, è stato in grado di ottenere passaporti svedesi con un nome falso e una carta d'identità militare falsificata dell'esercito siriano. A riferirlo è l'edizione odierna del Tages Anzeiger.

Un imam già condannato - L'imam, che faceva la spola fra Hergiswil (Nidvaldo) e Göteborg, si è prodotto in Svizzera in prediche radicali che - per l'Ufficio federale della polizia - rappresentano una minaccia per la sicurezza interna del Paese. Gli investigatori sospettano che l'uomo abbia usato questi documenti per fornire apparecchiature di comunicazione allo Stato islamico. L'imam, intanto, nega tutte le accuse.

Ma nel novembre 2013, era già stato arrestato nell'aeroporto di Zurigo-Kloten con un passaporto straniero e un permesso di soggiorno svedese. Ed era stato condannato dal tribunale di Winterthur-Unterland a 60 giornaliere da 30 franchi per falsità in documenti. Questo non ha impedito all'uomo di ottenere i nuovi passaporti svedesi.

Il Ministero pubblico della Confederazione cerca di chiarire la posizione di Osamah M., sospettato di essere il leader della cellula islamica smantellata in Svizzera. Gli investigatori dubitano che sia il suo vero nome, ma sono convinti che sia stato imprigionato dagli americani in Iraq nel 2006 per aver preparato attacchi terroristici.

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