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BERNAQuattro iracheni accusati di aver pianificato un attentato

16.10.15 - 12:54
Il Ministero pubblico della Confederazione ha annunciato di aver inoltrato il suo atto di accusa
Quattro iracheni accusati di aver pianificato un attentato
Il Ministero pubblico della Confederazione ha annunciato di aver inoltrato il suo atto di accusa

BERNA - Quattro iracheni nel mirino della giustizia federale per presunti legami con lo Stato islamico (Isis) sono formalmente accusati, tra l'altro, di aver preparato un atto terroristico a nome di questa organizzazione. Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha annunciato oggi di aver inoltrato al Tribunale penale federale (TPF) il relativo atto d'accusa.

L'imputazione principale contro i quattro, di età compresa tra i 29 e i 34 anni, è la partecipazione o sostegno a un'organizzazione criminale ai sensi dell'articolo 260ter del Codice penale (CP).

Agli imputati la procura federale contesta inoltre la ripetuta rappresentazione di atti di cruda violenza (art. 135 del CP), il soggiorno illegale (art. 115 della Legge federale sugli stranieri/LStr) e la ripetuta incitazione all'entrata, alla partenza o al soggiorno illegali (art. 116 della LStr). Il MPC presenterà le richieste di pena solo durante il dibattimento al TPF di Bellinzona, indica una nota odierna della procura stessa.

L'organizzazione, spiega il comunicato, è proprio lo "Stato islamico dell'Irak e Siria" (reso spesso con le sigle Isis, IS e Daesh). Per la procura la fattispecie di organizzazione criminale si applica però anche alle due entità che hanno poi dato origine all'Isis, ossia lo Stato islamico in Irak e lo Stato islamico in Siria.

L'inchiesta del MPC era scattata nel marzo del 2014, in seguito a informazioni trasmesse dal Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) alla Polizia giudiziaria federale (PGF). Il SIC era stato allertato dai servizi segreti di un Paese terzo del fatto che un gruppo dell'Isis stava pianificando un attentato.

Stando alla procura, nel 2004 uno degli imputati ha aderito a una delle due organizzazione che ha poi dato origine all'Isis. Questi nel 2011 ha allacciato contatti in Siria con il locale nucleo dell'attuale Isis, i cui membri erano i suoi compagni dell'epoca in Irak. Uno di questi è imputato nello stesso procedimento.

Dopo l'entrata in Svizzera all'inizio del 2012, ha mantenuto il contatto con l'organizzazione e, insieme a un altro imputato e a una terza persona che sarebbe dovuta arrivare dall'estero, ha pianificato un attentato, sostiene il MPC. Nel caso in cui l'attentato fosse riuscito, l'Isis lo avrebbe rivendicato.

Sempre secondo la procura i tre imputati, inoltre, si sono adoperati per agevolare l'ingresso di seguaci dello Stato islamico in Europa, svolgere compiti di coordinamento, fare propaganda per le azioni dell'organizzazione terroristica, impartire istruzioni e prodigare consigli anche operativi.

Il 21 marzo e l'8 aprile 2014, i tre imputati sono stati arrestati nella Svizzera nordorientale e sono rimasti in detenzione. Il TPF ha infatti respinto varie domande di scarcerazione. Con la trasmissione dell'accusa il MPC ha ora chiesto la carcerazione di sicurezza.

Lo scorso 17 luglio il procedimento penale è stato esteso a un quarto imputato, che si sarebbe recato in Siria per portare ricetrasmettitori allo Stato islamico. La procura gli contesta inoltre di aver cancellato contatti rilevanti per l'accusa, messaggi in bacheca e "amici" su Facebook, relativi a un alto membro dell'organizzazione criminale.

Tenuto conto della natura internazionale del caso, il MPC è in contatto con le autorità preposte al perseguimento penale di vari Paesi. La collaborazione con le autorità giudiziarie statunitensi è particolarmente stretta. Una convenzione tra la Svizzera e gli Stati Uniti del 2006, che prevede la cooperazione delle rispettive autorità giudiziarie nel campo della lotta al terrorismo, è stata applicata per la prima volta in questo procedimento penale.

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