Alcuni insegnanti hanno dovuto ricorrere a un imam. Dure accuse dalla comunità islamica
LOSANNA - Alla fine di giugno, una studentessa si è sentita male a Losanna, mentre svolgeva delle attività all'aperto con la sua classe. Gli insegnanti hanno cercato di darle dell'acqua, ma la ragazza ha rifiutato: non voleva interrompere il digiuno del Ramadan. Gli insegnanti allora hanno chiamato la madre della scolara, ma anche lei non ha voluto che sua figlia assumesse dell'acqua. I maestri alla fine hanno risolto, facendo intervenire direttamente un imam grazie al quale sono riusciti a far bere la ragazzina.
Il caso però è stato affrontato da diversi rappresentanti delle istituzioni islamiche in Romandia.
Hafid Ouardiri, direttore della Fondazione Entre-Connaissance ha spiegato che "quanto è accaduto è un'aberrazione. La madre è una persona ignorante! Il Ramadan va fatto dalla pubertà, ma non è obbligatorio, bisogna sentirlo". Grégory Stergiou, presidente della Fondazione islamica di Vevey, afferma che" in caso di malattia, il digiuno si può rompere e riprenderlo dopo, senza annullarlo".
Pascal Gemperli, presidente dell'Unione delle associazioni musulmane di Vaud ha spiegato che devono essere i genitori a insegnare il digiuno: "Si può iniziare facendo un paio di giorni per abituarsi gradualmente". Dal punto di vista medico "il corpo non può stare senza acqua a lungo", afferma Olivier Duperrex, responsabile della promozione della salute nelle scuole. "Con questo caldo, un adulto riesce a controllare meglio se stesso, ma non certo un bambino. Si deve bere".