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VALLESELa valanga ha fatto una quarta vittima

22.02.15 - 09:58
Nella notte infatti è deceduto un altro italiano, che aveva riportato gravi ferite
La valanga ha fatto una quarta vittima
Nella notte infatti è deceduto un altro italiano, che aveva riportato gravi ferite

SION - Quattro morti - due donne e due uomini sulla cinquantina - tutti italiani residenti nel Milanese. Questo il tragico bilancio di una valanga scesa ieri pomeriggio sul versante svizzero del Gran San Bernardo, in Vallese. La massa nevosa ha travolto un gruppo di sei sciescursionisti: tre di essi sono deceduti dopo essere stati estratti dalla neve, mentre il quarto, subito apparso in condizioni disperate, è morto nella notte in ospedale a Sion. Da segnalare anche un ferito, che se la caverà, mentre una sesta persona è rimasta illesa. In totale, dopo questo nuovo dramma, sale a 25 il numero di morti causate dalle valanghe in questa stagione.

La comitiva stava salendo verso l'ospizio del Gran San Bernardo quando, in località La Combe des Morts, una grossa slavina si è staccata a 2'300 metri di quota. Il fronte della massa di neve, largo un centinaio di metri e lungo circa 2-300 metri, ha travolto il gruppo. Immediatamente è scattato l'allarme ma le operazioni sono state rallentate dal maltempo che ha impedito agli elicotteri di salire in quota per molti minuti: i soccorritori sono stati quindi trasportati a una quota più bassa e sono risaliti a piedi fino al luogo della slavina.

Gli scialpinisti erano sepolti sotto una spessa coltre di neve, alcuni a una profondità di oltre i due metri e mezzo. Una trentina di uomini, con l'ausilio di sonde e cani da valanga, hanno scavato a lungo per estrarre i feriti, che sono stati trasportati a valle con gli elicotteri di Air Glaciers. I quattro più gravi - sia per i traumi da caduta sia per ipotermia - sono stati ricoverati nei reparti di rianimazione di vari ospedali del Vallese.

Tre di loro - due donne di 51 e 52 anni e un 51enne - sono arrivati in fin di vita e i medici hanno solo potuto constatare il decesso. Il quarto, un 52enne, è deceduto in nottata. Due i sopravvissuti al dramma: si tratta di un uomo di 52 anni, ricoverato con ferite leggere, e di un 51enne che è stato evitato dalla massa nevosa per un soffio. Stando alla stampa italiana, tra le vittime figurano il presidente della School of Management del Politecnico di Milano (MIP) e una neurologa dell'Ospedale Sacco di Milano.

Tutti i partecipanti all'escursione erano muniti di apparecchi di ricerca in valanga, ha indicato ieri sera alla televisione romanda RTS il responsabile dei soccorsi Patrick Torrent. Ciò ha consentito una rapida localizzazione, ma c'è voluto troppo tempo per estrarre i malcapitati dalla neve.

L'itinerario dove è avvenuta la tragedia è considerato una 'classica' dello scialpinismo. Il percorso parte dall'uscita del tunnel del Gran San Bernardo, vicino ai vecchi impianti del Super Saint-Bernard. La salita avviene quasi esclusivamente lungo la strada asfaltata del passo ricoperta di neve, senza particolari pendenze. "È un itinerario facile - spiegano le guide alpine della zona - anzi facilissimo. Al passo del Gran San Bernardo si sale tutto l'anno, in qualsiasi condizione. L'unico tratto pericoloso è quello dove si trovavano i sei: si tratta di circa 300 metri, sul fondo di una stretta valle proprio sotto l'ospizio, che sono esposti alle slavine".

Già in passato si sono verificati analoghi incidenti proprio in quel punto. Il pericolo valanghe ieri non era particolarmente elevato tra Italia e Svizzera, con grado 2 (moderato) su una scala di cinque punti. Sul versante svizzero, però, nelle ultime 24 ore aveva soffiato un forte vento che ha provocato accumuli di neve. Proprio il cedimento spontaneo di uno di questi potrebbe aver provocato la valanga.

Il portavoce della polizia cantonale vallesana Jean-Marie Bornet ha precisato che sono stati condotti accertamenti per escludere che nella zona investita dalla valanga vi fossero altri gruppi di sciescursionisti.

Ats

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