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SVIZZERAI sindacati dei media chiedono negoziati per un contratto di lavoro

11.09.14 - 18:12
I sindacati dei media chiedono negoziati per un contratto di lavoro

BERNA - L'associazione dei giornalisti Impressum e il sindacato dei media e della comunicazione Syndicom chiedono agli editori svizzerotedeschi di cominciare i negoziati per un nuovo contratto collettivo di lavoro (CCL). In assenza di esso negli scorsi dieci anni le condizioni di lavoro sono nettamente peggiorate, affermano le due organizzazioni.

 

I numerosi tentativi di ottenere un nuovo CCL sono sempre falliti per la resistenza degli editori, ha affermato oggi il direttore di Impressum Urs Thalmann in una conferenza stampa tenuta poco prima dell'inizio ad Interlaken (BE) del congresso di Schweizer Medien, l'associazione degli editori svizzerotedeschi. Senza contratto collettivo - ha aggiunto - le vertenze dovranno continuare ad essere risolte portando il conflitto davanti ai tribunali.

 

Il pomo della discordia è soprattutto il sistematico sovraccarico di lavoro e la corsa contro il tempo nelle redazioni. Quest'anno Syndicom e Impressum hanno inoltrato all'ispettorato del lavoro una denuncia contro Tamedia, Ringier e NZZ per conteggio scorretto dei tempi di lavoro. Altri editori potrebbero entrare nel mirino, ha detto Urs Thalmann.

 

Le due organizzazioni accusano questi editori di non rispettare la legge sul lavoro e il dovere di preservare la salute dei giornalisti: ai membri delle redazioni vengono regolarmente dati compiti che non possono essere assolti nel normale orario di lavoro, ma per gli interessati spesso non è possibile ottenere compensazioni.

 

"Non vogliamo tornare a timbrare il cartellino", ma i tempi di lavoro non sono registrati in modo corretto dalla maggioranza dei gruppi editoriali, che trasgrediscono quindi la legge sul lavoro, ha affermato la segretaria centrale di Syndicom, Stephanie Vonarburg.

 

L'ispettorato si è già recato in diverse redazioni, e ci sono già state alcune discussioni informali tra i sindacati e l'associazione degli editori. Sono previsti altri incontri, ma Schweizer Medien ha subito chiarito che è disposta a discutere sui tempi di lavoro ma non su un CCL, ha precisato Vonarburg.

 

Hanspeter Lebrument, presidente dell'associazione degli editori della Svizzera tedesca ha detto all'ats di vedere la situazione con serenità: la questione del tempo di lavoro non ha la priorità, ma comunque gli editori sono disposti a discuterne con i sindacati.

 

Ats

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