Cerca e trova immobili

BERNAVotazioni in 10 cantoni della Svizzera tedesca nel fine settimana

11.05.14 - 09:21
Fra i temi in votazione lo spegnimento della centrale nucleare di Mühleberg, l'uso esclusivo del dialetto nelle scuole dell'infanzia argoviesi, e diversi oggetti legati al futuro energetico
Ti-Press (archivio)
Votazioni in 10 cantoni della Svizzera tedesca nel fine settimana
Fra i temi in votazione lo spegnimento della centrale nucleare di Mühleberg, l'uso esclusivo del dialetto nelle scuole dell'infanzia argoviesi, e diversi oggetti legati al futuro energetico

BERNA - Il prossimo fine settimana si vota in 14 cantoni - oltre al Ticino - su oggetti a carattere regionale. Fra i temi in votazione in 10 cantoni della Svizzera tedesca figurano lo spegnimento immediato della centrale nucleare di Mühleberg (BE), l'uso esclusivo del dialetto nelle scuole dell'infanzia argoviesi, come pure diversi oggetti legati al futuro energetico.

Nel canton Berna si decide su un'iniziativa popolare che chiede lo spegnimento immediato della centrale nucleare di Mühleberg. La richiesta, lanciata da un gruppo di cittadini allarmati dalla catastrofe di Fukushima, è avversata sia dal governo che dal parlamento.

In attività dal 1972, il reattore di Mühleberg è controllato dall'azienda elettrica bernese BKW, che ha annunciato lo scorso autunno l'intenzione di fermare la centrale nel 2019. I promotori dell'iniziativa ritengono che non si tratti di una decisione vincolante e temono che il vecchio reattore possa rimanere ancora in attività per anni. I responsabili di BKW hanno ribattuto che un arresto immediato porterà a richieste di risarcimento da parte degli azionisti che potrebbero costare mezzo miliardo di franchi ai contribuenti.

I bernesi si esprimono pure su una revisione di legge volta a risanare le due casse pensioni dei dipendenti cantonali e degli insegnanti. Entrambe hanno un grado di copertura insufficiente e per raggiungere l'obiettivo il Cantone dovrà mettere a disposizione circa 2,4 miliardi di franchi nei prossimi 20 anni.

Altro oggetto bernese è un controprogetto a un'iniziativa dell'Associazione dei proprietari fondiari (HEV) - nel frattempo ritirata - che chiede di abolire la tassa sulle transazioni immobiliari per i primi 800'000 di spesa. Un "sì" ridurrebbe di circa 25 milioni di franchi all'anno le entrate del Cantone.

In Argovia un'iniziativa dei Democratici svizzeri (DS) chiede che nelle scuole dell'infanzia si parli unicamente in dialetto, allo scopo di consolidare l'identità svizzera. La modifica della legge scolastica è sostenuta anche dall'UDC ed è avversata dal governo e dal parlamento.

Il governo cantonale ha già deciso che dal prossimo anno scolastico il "buon tedesco" potrà essere utilizzato al massimo durante un terzo del tempo che i bambini passano all'asilo. Gli iniziativisti hanno comunque deciso di mantenere la loro richiesta.

Nel 2011 un'analoga iniziativa dell'UDC è stata approvata nel canton Zurigo con una maggioranza del 54%. A Basilea Città e nel canton Lucerna sono invece stati approvati controprogetti che permettono agli insegnanti di continuare ad esprimersi sia in dialetto che nella lingua di Goethe. Anche a Glarona la Landsgemeinde ha bocciato la proposta di dare la priorità al vernacolo locale.

Nel canton Zurigo i votanti si esprimono su due iniziative popolari che hanno poche chance di successo. La prima, lanciata dai giovani del PLR, chiede di abolire la tassa ecclesiastica per le imprese. Sono in gioco più di 100 milioni di franchi che vengono riversati ogni anno alla Chiesa cattolica e a quella riformata per assolvere compiti di utilità pubblica.

Per gli iniziativisti, la tassa viola la libertà e la neutralità religiosa: a differenza dei privati cittadini, le persone giuridiche non hanno la possibilità di uscire da una delle Chiese ufficialmente riconosciute e di liberarsi così dall'obbligo di pagare l'imposta.

La proposta è combattuta dal governo cantonale ed è stata bocciata a larga maggioranza anche dal parlamento, con i voti del centro e della sinistra. I contrari fanno leva sull'"effetto boomerang" legato alle spese aggiuntive che ricadrebbero sullo Stato.

Altro oggetto zurighese: un'iniziativa della Croce Blu che vuole impedire la pubblicità per tutti i prodotti alcolici durante le manifestazioni sportive. Il divieto attualmente in vigore in Svizzera si limita alla pubblicità per i superalcolici.

L'iniziativa zurighese è sostenuta soltanto dall'Unione democratica federale (UDF). Le autorità la ritengono sproporzionata rispetto all'effetto preventivo che ne risulterebbe e temono che con un simile divieto molte manifestazioni sportive non possano più essere organizzate.

In Appenzello Esterno si decide su una revisione parziale della costituzione relativa all'organizzazione del governo e del parlamento cantonali. In caso di approvazione, tutti i membri del legislativo e dell'esecutivo dovranno rendere noti i loro legami con aziende e organizzazioni e gli alti funzionari non si potranno candidare per il Gran Consiglio.

La riforma prevede anche due varianti sulla composizione del Consiglio di Stato: una chiede di mantenere gli attuali sette "ministri"; l'altra propone di ridurne il numero a cinque e in questo caso i membri del governo non potrebbero più svolgere attività lavorative accessorie. Per i membri dell'esecutivo è inoltre previsto un limite massimo di 16 anni in carica, che sostituirà il limite di età di 65 anni attualmente in vigore.

Nel canton San Gallo ci si esprime su un'iniziativa del PS e su un controprogetto che riguarda il sostegno finanziario alle energie rinnovabili. Il testo socialista chiede al Cantone di stanziare 50 milioni di franchi ogni anno per realizzare gli obiettivi di un programma energetico approvato dal parlamento nel 2008. La variante del governo e del parlamento prevede uno stanziamento annuo di 5,4 milioni di franchi: circa 2 milioni in più rispetto alla somma spesa attualmente.

Anche nel canton Soletta si decide sul sostegno alle energie rinnovabili: si tratta di inserire questo principio nella Costituzione cantonale con un articolo redatto in termini generali.

I solettesi sono inoltri chiamati ad esprimersi, in seguito ad un referendum dei Verdi e di una sezione regionale dei giovani PLR, sull'adesione al concordato anti-hooligan che è stato finora approvato da 16 cantoni.

Un altro oggetto piuttosto controverso è una revisione della legge sui giorni festivi che chiede di equiparare la Festa federale del ringraziamento (l'ex Digiuno federale) ad un normale giorno festivo in cui potranno essere organizzate manifestazioni pubbliche e sportive.

Nove anni fa i solettesi avevano già deciso di mantenere questa ricorrenza fra le feste cosiddette "principali" - assieme al Venerdì Santo, Pasqua, Pentecoste e Natale - in cui non si possono tenere manifestazioni pubbliche. Questa volta il parlamento si è espresso in favore della svalutazione a festa ordinaria, ma un comitato che riunisce esponenti di PPD, PEV, PS e dei sindacati ha lanciato il referendum.

A Sciaffusa è in votazione una revisione di legge che vuole permettere studi sull'innalzamento del livello del Reno allo scopo di aumentare la produzione di energia idroelettrica. La modifica è appoggiata, in nome dell'uscita dal nucleare e della svolta energetica, da PLR, UDC e anche dalla sinistra alternativa. Contrari invece il PS e le associazioni dei pescatori e di protezione della natura, preoccupate in particolare per il futuro delle Cascate del Reno.

Nel canton Lucerna si decide su una riforma delle borse di studio. La nuova legge intendere ridurre il numero di beneficiari ed aumentare le somme concesse ai singoli studenti sotto forma di borse e prestiti. Il punto più controverso - che ha spinto i giovani del PS, i Verdi e i sindacati a lanciare il referendum - riguarda la possibilità data a società private di offrire borse e prestiti agli studenti che non soddisfano le condizioni fissate dal Cantone.

Il Cantone continuerebbe a destinare circa 10,5 milioni di franchi all'anno per le borse di studio, mentre la somma destinata ai prestiti salirebbe da 1,3 a 3,5 milioni.

Ad accendere il dibattito ha contribuito il fallimento, annunciato alla fine di marzo, di una società privata che partecipava al progetto di "azioni studentesche" coordinato dal Cantone. I contrari hanno ribadito la convinzione che la formazione deve rimanere un compito esclusivo dello Stato e si oppongono pure all'idea di ridurre il numero di beneficiari. I fautori sottolineano invece la possibilità di sostenere in modo mirato gli studenti che veramente ne hanno bisogno e l'intervento sussidiario del settore privato.

A Basilea Campagna si decide su un compromesso raggiunto con i comuni nell'ambito del piano di rifinanziamento della cassa pensione cantonale, che costerà complessivamente 2,2 miliardi di franchi. In votazione è un controprogetto a un'iniziativa dei comuni, nel frattempo ritirata, attraverso il quale il Cantone prende a carico da questi ultimi 276 milioni di spesa. Con l'iniziativa i comuni volevano riversare sul Cantone 620 milioni di franchi.

Si vota pure su una modifica della Costituzione volta a introdurre un contrassegno da 100 franchi che permetterà ad artigiani e commercianti di posteggiare i loro veicoli sui parcheggi pubblici.

Due progetti viari sono in votazione a Basilea Città. Il primo riguarda un collegamento pedonale in riva al Reno nelle vicinanze della cattedrale, sul quale si deve prendere una decisione di principio. L'altro interessa una nuova linea di tram di 1,2 chilometri fra la stazione tedesca di Basilea e il nuovo quartiere di Erlenmatt. Costo dell'opera: 68 milioni di franchi, di cui 12 a carico della Confederazione.

In quattro cantoni della Svizzera romanda - Votazioni anche in 4 cantoni romandi nel fine settimana. In Vallese un'iniziativa della sinistra sottopone ai votanti un tema su cui è attesa una decisione anche a livello federale: l'introduzione di un salario minimo cantonale di 3'500 franchi mensili, più la tredicesima.

L'iniziativa vallesana prevede agevolazioni per i settori in difficoltà economica che dispongono di un contratto collettivo di lavoro. In questi settori - gli iniziativisti citano ad esempio l'agricoltura - la retribuzione minima potrebbe scendere a 3'000 franchi.

Il testo introduce pure uno stipendio minimo per gli apprendisti, che al primo anno di tirocinio dovrebbero percepire 700 franchi mensili, più la tredicesima.

Il secondo tema sottoposto ai vallesani divide il cantone: varata dal Gran Consiglio nel 2011, la legge cantonale sulle cure di lunga durata è aspramente combattuta nell'Alto Vallese, mentre nel Vallese romando l'opposizione è praticamente inesistente.

In base alla legge, gli ospiti di case per anziani che dispongono di un patrimonio di almeno 100'000 franchi dovrebbero partecipare alle spese di cura con un contributo fra il 5 e il 20%: una misura che potrebbe colpire oltre 51'000 vallesani. La sinistra e gli ambienti sindacali altovallesani hanno promosso un referendum, denunciando una misura "antisociale e irresponsabile".

A Neuchâtel si decide sul futuro dell'energia eolica. Un'iniziativa chiede che la costruzione di ogni singolo impianto sia sottoposta all'approvazione popolare, mentre il controprogetto delle autorità limita a cinque i luoghi nei quali potranno essere erette le aste eoliche, per un massimo di 59 unità.

Il controprogetto è appoggiato dalla quasi totalità dei partiti politici e dai comuni nei quali sono situati i siti potenziali. L'iniziativa è sostenuta dalla stragrande maggioranza delle associazioni di protezione della natura e del paesaggio.

La protezione del paesaggio è d'attualità pure nel canton Vaud: per la terza volta, l'ecologista Franz Weber chiede ai vodesi di pronunciarsi sulla protezione della regione del Lavaux, con i suoi vigneti terrazzati che si affacciano sul lago Lemano, iscritta dal 2007 nel Patrimonio mondiale dell'umanità.

Weber accusa le autorità di non aver applicato con la dovuta severità le sue due precedenti iniziative, approvate in votazione nel 1977 e nel 2005. L'iniziativa legislativa sottoposta ai vodesi stabilisce nei minimi dettagli lo sviluppo della zona protetta.

Giudicando le disposizioni troppo intransigenti ed eccessive, il Gran Consiglio ha elaborato un controprogetto che limita le zone edificabili, lasciando tuttavia ai comuni un margine di manovra.

A Ginevra, i due oggetti posti in votazione hanno per tema comune la mobilità. Ai votanti sarà riproposta l'iniziativa dell'associazione dei pensionati Avivo sulle tariffe dei trasporti pubblici, approvata nel marzo 2013 ma annullata dal Tribunale federale a causa di una divergenza fra il testo impiegato per la raccolta delle firme e quello posto in votazione.

I ginevrini dovranno decidere inoltre su un credito di poco più di 3 milioni di franchi volto a cofinanziare la costruzione di cinque parcheggi Park & Ride (P+R) nella vicina Francia. Considerandolo alla stregua di un "regalo" per i frontalieri, il Mouvement Citoyens Genevois (MCG) ha promosso un referendum.

Il credito in questione - denuncia inoltre il partito - è soltanto il primo di una serie di progetti per un importo totale di 240 milioni di euro che Ginevra dovrebbe versare sull'arco di dieci anni per la costruzione di infrastrutture stradali in Francia, nel quadro del progetto di agglomerato condotto da Vaud, Ginevra e Francia.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE