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SVIZZERACentrali idroelettriche, UFE scettico sulle sovvenzioni statali

23.04.14 - 16:03
Centrali idroelettriche, UFE scettico sulle sovvenzioni statali

BERNA - Gli incentivi statali alle grosse centrali idroelettriche non piacciono alla Confederazione. In un rapporto destinato alla competente commissione del Consiglio nazionale, l'Ufficio federale dell'energia (UFE) sottolinea che con la liberalizzazione del mercato dell'energia, previsto nel 2018, sovvenzioni di questo tipo rischierebbero di falsare la concorrenza.

 

Nel documento - consegnato a fine marzo alla Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia del Nazionale (CAPTE-N), e di cui la "Basler Zeitung" ha pubblicato oggi alcuni stralci - l'UFE punta il dito contro gli errori commessi dalle aziende elettriche. Come i loro concorrenti tedeschi, anche le società elvetiche hanno preso atto "troppo tardi" dei cambiamenti intervenuti.

 

Dal 2008 i prezzi dell'elettricità in Europa sono calati di quasi un terzo, in particolare a causa della crisi finanziaria ed economica, ma non solo. Che sul mercato europeo dell'energia si andasse incontro a una sovraccapacità era prevedibile da almeno dieci anni, continua l'UFE, secondo il quale a far crollare le tariffe sono stati i sussidi per la costruzione di impianti eolici, solari o a gas.

 

Le grosse centrali idroelettriche non sono più redditizie o registrano delle perdite e per questa ragione i loro gestori non hanno più effettuato gli investimenti necessari, rileva l'UFE.

 

Misure di incoraggiamento dell'energia idroelettrica sarebbero possibili. Secondo il rapporto tuttavia, sussidi sotto forma di aiuti all'investimento, prestiti federali o tasse sul CO2 prelevate sull'elettricità importata di cui non si conosce la provenienza (Graustrom), pongono un problema costituzionale.

 

Mancano le basi legali e aiuti di questo tipo potrebbero complicare i negoziati in vista di un accordo sull'elettricità con l'Unione europea, visto che Bruxelles potrebbe considerarli alla stregua di sovvenzioni proibite. Pertanto, secondo l'UFE, invece di aprire la porta a misure che rischiano di portare a una distorsione della concorrenza, è meglio sostenere una soluzione europea comune.

 

Ats

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