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BERNAConsiglio degli Stati: tutto pronto per il voto elettronico

18.02.14 - 13:53
Consiglio degli Stati: tutto pronto per il voto elettronico

BERNA - "Esame superato: siete pronti per sedere nel Consiglio degli Stati". Questo il complimento rivolto oggi, tra il serio e il faceto, dal presidente della Camera dei cantoni Hannes Germann (UDC/SH) ai giornalisti che per primi hanno potuto testare la bontà del nuovo dispositivo elettronico in funzione dalla sessione di primavera in sostituzione del tradizionale voto per alzata di mano. Come al Nazionale, i risultati appaiono su tre schermi, due installati in posizione sopraelevata ai lati del presidente, e uno alle spalle dei "senatori".

Si tratta di una piccola novità tecnica, ma di portata storica, ha dichiarato Germann dal suo scranno di presidente ai rappresentanti dei media presenti nella piccola sala degli Stati.

Germann si è detto sollevato da questa novità tecnica che porterà più trasparenza nei lavori della Camera, mettendo fine alle polemiche sorte in passato dovute ad errori nel conteggio documentati da telecamere e da osservatori esterni.

"Queste polemiche hanno danneggiato l'immagine della nostra Camera. In futuro sono esclusi errori simili", ha sostenuto il consigliere agli stati per l'UDC, dicendosi un po' dispiaciuto per gli scrutatori che rimarranno "disoccupati pur venendo pagati".

Lo sciaffusano non crede nemmeno che il voto elettronico influirà sui dibattiti - in genere più pacati che al Nazionale - alla Camera dei cantoni. "Tutti devono essere liberi di esprimere le proprie opinioni, ha dichiarato.

Diversamente dal Nazionale, i "senatori" non dovranno pigiare al momento del voto su due tasti per evitare gli imbrogli. Tale novità era stata introdotta al Nazionale nel 1994, dopo che Christoph Blocher (UDC/ZH) era stato smascherato e rimproverato per aver votato anche per una collega assente. "Non abbiamo bisogno di questi sistemi di controllo; da noi cose simili non accadono", ha tagliato corto Germann.

Al pari del Nazionale, i "senatori" hanno a disposizione 3 tasti di diverso colore (verde, rosso, giallo) per votare "sì, "no, "astenuto". A questi va ad aggiungersi un misterioso pulsante blu senza alcuna specificazione. Mistero subito fugato da Germann che, prima di passare al test, ha proceduto al controllo delle presenze (24 per l'occasione su 46 "senatori", quindi sufficienti), invitando i presenti a servirsi del tasto "innominato". "Tale operazione è indispensabile per determinare se l'aula è in grado di decidere, specie quando è necessaria la maggioranza qualificata", ha spiegato il presidente degli Stati.

I giornalisti si sono prestati di buon grado all'esperimento votando su 4 oggetti di indubbio interesse per la loro categoria: con 15 voti contrari, 6 favorevoli e 2 astenuti hanno respinto l'idea di una sessione degli Stati il sabato, ma approvato (12 sì, 7 no, 4 astenuti) la distribuzione dei processi verbali "con obbligo di lettura".

Respinta invece (12 no, 8 sì, 1 astenuto) l'idea di concedere la precedenza ai media elettronici sulla stampa scritta per le interviste, mentre più tirata è stata la votazione sull'obbligo delle interviste nella lingua materna: 4 no, 4 sì, 18 astenuti. Questo risultato ha obbligato Hannes Germann a fare uso del proprio voto decisivo, esprimendosi "come tradizione nel senso della commissione, quindi no".

Per 17 favorevoli, 10 contrari e 4 astenuti è stata poi approvata l'idea di completare la Costituzione aggiungendo un quarto potere (Orson Welles docet, n.d.r), accanto ai 3 tradizionali.

Come ha ricordato Germann, tutte le votazioni - fatta eccezione per le deliberazioni segrete - dovranno svolgersi mediante procedimento elettronico. I risultati delle votazioni sul complesso, delle votazioni finali e delle votazioni che richiedono una maggioranza qualificata saranno pubblicati sotto forma di elenco nominativo. Ciò avverrà anche quando ne faranno richiesta almeno dieci deputati. I costi per l'infrastruttura sono stati stimati in 600 mila franchi.

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