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SVIZZERASempre più giovani beneficiano di rendita AI

04.02.14 - 16:26
Sono circa 1300 ogni anno, secondo l'OCSE è un problema serio
Foto Archivio Ti-Press
Sempre più giovani beneficiano di rendita AI
Sono circa 1300 ogni anno, secondo l'OCSE è un problema serio

BERNA - Ogni anno in Svizzera sono circa 1'300 i giovani adulti che beneficiano di una rendita di assicurazione invalidità (AI) per turbe comportamentali. La cifra è tre volte quella del 1995 e rappresenta una evoluzione preoccupante secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). L'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) sta esaminando la questione.

 

In un recente rapporto l'OCSE ha rilevato l'esistenza di un problema serio nel nostro Paese: i giovani che ricevono una rendita di invalidità. Secondo le cifre dell'UFAS, citate oggi da "Tages-Anzeiger" e "Bund", dal 2008 al 2012 il numero di nuove rendite per giovani tra i 18 e i 24 anni è cresciuto dell'11%. Il numero totale, senza differenza di età, è invece calato del 14%.

 

Il totale dei beneficiari AI mostra una disparità simile: nello stesso periodo in rassegna il numero dei giovani è cresciuto del 13%, quello totale è calato del 7%. Motivi principali che danno diritto a una rendita sono i problemi psichici, in particolare la sindrome da deficit di attenzione e iperattività.

 

Il rapporto dell'OCSE rileva che in Svizzera l'accessibilità ai servizi sanitari è molto buona e il numero di psichiatri è di gran lunga più elevato che negli altri Paesi. Non è invece molto diffusa la prassi di trattare le persone al fine di aiutarle a tornare al lavoro e manca il collegamento tra i servizi sanitari e quelli di collocamento o tra il posto di lavoro e i medici.

 

L'OCSE ha pure evidenziato la necessità di apportare cambiamenti anche nel sistema educativo: i giovani con problemi di salute mentale che cessano di frequentare una scuola del livello secondario II o abbandonano una formazione professionale non ricevono alcun sostegno. Negli ultimi dieci anni le prospettive di lavoro per chi è poco qualificato sono peggiorate drasticamente, mentre le richieste di prestazioni AI da parte di giovani affetti da disturbi psichici continuano ad aumentare nonostante varie riforme positive dell'AI.

 

Ecco allora una serie di raccomandazioni che l'organizzazione internazionale fa alle autorità svizzere: rafforzare la prevenzione delle assenze dal lavoro per malattia e ridurre al minimo i giorni di assenza grazie a un'assistenza ad ampio raggio; formare i servizi di collocamento e i servizi sociali al trattamento dei problemi comuni di salute mentale; avvicinare l’AI al mondo del lavoro, prestando particolare attenzione al ruolo dei datori di lavoro e alle misure d'intervento tempestivo incentrate sul posto di lavoro; far sì che l'assistenza psichiatrica sia maggiormente orientata alla reintegrazione delle persone nel mercato del lavoro.

 

"Queste raccomandazioni, come tutte quelle formulata dell'OCSE nel suo rapporto, sono allo studio", ha indicato all'ats una portavoce dell'UFAS.

 

Ats

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