Cerca e trova immobili
La notizia, rivelata oggi dalla "Zentralschweiz am Sonntag", è stata confermata all'ats dal direttore dell'ufficio lucernese dell'Assicurazione invalidità, Donald Locher. Egli ha precisato che questa pratica è stata introdotta l'anno scorso per identificare, in caso di dubbio, le richieste ingiustificate e ridurre i costi. Questi test neuropsicologici - ha precisato - si aggiungono alle perizie psichiatriche normalmente effettuate.
I test, da risolvere in un tempo limitato, servono a valutare le capacità di performance e di riflessione dei presunti pazienti. Ad essi si aggiunge una analisi delle onde cerebrali. Secondo gli esperti, i pazienti non possono influenzare le loro onde cerebrali. L'ufficio AI si aspetta dunque che questi test supplementari facciano maggiore chiarezza sull'effettiva malattia psichica di chi richiede le prestazione dell'assicurazione.
Dai test effettuati nel 2013 è emerso che una maggioranza di richiedenti aveva esagerato nel presentare i propri disturbi psichici, rileva il direttore Locher. Per taluni di loro è per contro risultato che gli effettivi problemi psichici erano maggiori di quanto gli stessi interessati supponessero.
I disturbi psichici sono in Svizzera la causa principale che porta all'ottenimento di una rendita AI. Nel 2012, su un totale di 234'800 beneficiari di queste rendite, i "psicoinvalidi" erano 102'300, secondo l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS). I beneficiari di rendite AI sono in calo dal 2005, ma i beneficiari per motivi psichici sono in aumento da anni.
L'ufficio AI di Lucerna continuerà a ricorrere ai test nel 2014. Tanto più che lo stesso UFAS ha manifestato interesse per il metodo. Si tratta innanzitutto di garantire agli assicurati prestazioni d'assicurazione che corrispondano ai loro problemi di salute reali, sostiene il direttore Donald Locher.
