Così la Caritas si esprime sulle misure urgenti in materia di asilo
BERNA - Le misure urgenti sono un nuovo giro di vite nel diritto d'asilo e un segnale alla comunità internazionale "indegno della Svizzera". Lo sostiene Caritas Svizzera, suggerendo al popolo di respingere la revisione di legge in votazione il 9 giugno.
L'inasprimento "più importante e più incomprensibile" è l'abrogazione delle domande d'asilo presso le ambasciate, scrive oggi Caritas in un comunicato. Questo tipo di procedura rappresenta una soluzione sicura per persone obbligate alla fuga e a prendersi grandi rischi.
La possibilità fornita al Consiglio federale di accelerare le procedure senza darne conto al Parlamento è inoltre una misura deplorevole e un modo di fare politicamente molto discutibile, sostiene l'associazione. La procedure devono sì venire accelerate, ma rimanendo equi, con tempi di ricorso sufficientemente lunghi e consulenza giuridica garantita.
Anche la decisione di non accettare la diserzione come motivo d'asilo e la possibilità data a una sotto-commissione del Consiglio nazionale di esaminare lo status di persone ammesse provvisoriamente rappresentano inasprimenti evidenti. In questo modo, meno richiedenti potranno ottenere lo status provvisorio e saranno controllati più severamente, continua la Caritas.
L'organizzazione vede come unico punto positivo delle misure urgenti la possibilità per la Confederazione di aprire centri d'asilo senza l'accordo di cantoni o comuni. Questo eviterebbe "di litigare costantemente sulla scelta dei siti ideali per gli alloggi".
Ats