Secondo il PS, i costi legati alla conclusione del ciclo produttivo delle centrali nucleari e all'eliminazione delle scorie sono stati grossolanamente sottovalutati. Senza un rimedio, l'economia nazionale va incontro a problemi non indifferenti.
Questa situazione è frutto di un'eccessiva valutazione dei rendimenti dei fondi, sottolinea il PS. I gestori delle centrali hanno pure ottimizzato il bilancio in modo di dichiararsi in fallimento all'insorgere dei primi problemi, lasciando la fattura ai contribuenti.
Il PS esige dunque che le proiezioni finanziarie dei fondi si basino su prospettive di rendimento realistiche, che non superino il 3,5%. Dalle società di gestione, il partito pretendo poi l'accantonamento di fondi propri.
I socialisti vogliono anche un risanamento dei fondi entro dieci anni. Le centrali nucleari, comprese quelle che saranno smantellate in tempi meno lunghi, dovranno versare il denaro mancante.