Interpellato dall'ats, il portavoce della polizia di Zugo, Marcel Schlatter, ha detto di non poter aggiungere altro. Le ricerche hanno visto oggi impegnati un elicottero e imbarcazioni della polizia lacuale che hanno ancora una volta perlustrato il lago di Ägeri e quello di Zugo, ma senza alcun esito.
La giovane studentessa - che vive da otto anni nella Confederazione e parla correntemente svizzero tedesco - ha lasciato la mattina del 26 marzo alle 5.30 il suo appartamento di Zugo, dove abita con il suo ragazzo, con l'intenzione di recarsi all'Università di Zurigo. I suoi compagni di corso non l'hanno però vista arrivare.
Oggi si è inoltre appreso che gli inquirenti non potranno consultare le immagini della videosorveglianza delle FFS. Motivo: la polizia non ha presentato la relativa richiesta nel giro delle 72 ore oltre le quali le registrazioni devono essere cancellate.
A questo proposito la polizia di Zugo precisa che fin dall'annuncio della scomparsa - ricevuta mercoledì 27 marzo - sono state prese diverse misure. Si è subito cercato di localizzare il suo telefonino, che è però risultato spento, sono stati ascoltati i conoscenti e i famigliari ed è stata lanciata il giorno stesso un'azione di ricerca con l'ausilio di un'unità cinofila. L'avviso di ricerca alla popolazione è stato diffuso giovedì 28 marzo.
I motivi del ritardo nella richiesta delle immagini della videosorveglianza saranno oggetto di un'indagine interna. "Finora non è stata raccolta nessuna testimonianza secondo cui la ragazza abbia preso un bus o si sia recata alla stazione per prendere il treno", precisa la polizia nella nota.