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BERNAI servizi segreti avvertono: "Sempre più jihadisti in Svizzera"

12.03.13 - 08:44
Diversi politici chiedono la sorveglianza più stretta delle moschee
Foto Keystone
I servizi segreti avvertono: "Sempre più jihadisti in Svizzera"
Diversi politici chiedono la sorveglianza più stretta delle moschee

BERNA - Secondo i servizi segreti, in Svizzera sono reclutati sempre più jihadisti. Diversi politici chiedono la sorveglianza più stretta delle moschee.

Il capo dei servizi segreti svizzeri, Markus Seiler, avverte delle conseguenze della primavera araba in Svizzera. "Quello che ci preoccupa, è che sempre più persone cercano di reclutare svizzeri per lo jihad", ha affermato Seiler al quotidiano “Berner Oberländer”. Secondo lui, è possibile che dei musulmani radicali della comunità svizzera siano reclutati attivamente. Per esempio, l’anno scorso l’Ufficio federale di polizia aveva emesso un divieto di entrata in Svizzera per un liceale biennese che era accusato di essere in contatto con il gruppo radicale somalo Al-Schabaab.

 

Per il consigliere nazionale Udc e membro della Commissione di sicurezza Hans Fehr occorre agire. "Bisogna poter sorvegliare elettronicamente le moschee dal momento che ci sono dei dubbi fondati". Anche il suo collega di commissione Jakob Büchler (Ppd) concorda. "Ci vuole una base legale affinché le moschee possano essere sorvegliate quando esiste il dubbio di terrorismo".

Hisham Maizar, presidente della Federazione delle organizzazioni musulmane svizzere, respinge la proposta. "Perché si userebbe questi sospetti come pretesti per mettere cimici nelle moschee, dei luoghi santi e di culto". Maizar sottolinea di essere contro uno stato di polizia. Anche il capo dei servizi segreti Seiler non ritiene necessario sorvegliare le moschee con delle mircospie. I jihadisti tengono infatti le loro riunioni in locali privati o alberghi.

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