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Livio che odia le donne

La storia di Livio, dichiaratamente misogino. E il fenomeno degli Incel - gli uomini che odiano le donne - che inizia a preoccupare Berna.
La storia di Livio, dichiaratamente misogino. E il fenomeno degli Incel - gli uomini che odiano le donne - che inizia a preoccupare Berna.

Livio ha 38 anni. Vive nella Svizzera tedesca, e davanti alla videocamera di 20 Minuten ha dichiarato di essere un misogino. «Sì, sono un odiatone di donne. Lo sono già da quattro anni. Le donne non le sopporto più».

Dopo la fine di una relazione Livio è tornato single e ha iniziato a fare dei dating con altre ragazze. Le cose però non sono andate come se l’aspettava. «Ricordo che ero andato con un amico in un bar, avevamo iniziato a parlare con due tipe. Erano molto arroganti, ci hanno trattato come se fossimo spazzatura. Le abbiamo invitate a bere qualcosa, ma ci hanno risposto che non avevano tempo. Eppure erano al bar da sole».

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App di incontri e delusioni - Le successive esperienze con le app di incontri si sono rivelate sempre deludenti. «Le donne amano solo collezionare matches, e aspettano che arrivi quello migliore. Mandi un messaggio, si chatta un po’ e poi spariscono. Allora mi incazzo e scrivo cose offensive. A quel punto mi arriva un messaggio di Tinder che mi rimprovera di avere una scarsa considerazione delle donne». 

Livio ha qualche problema con la propria fisicità. È alto 166 cm. «Se non sei alto almeno 175 cm  non vai più da nessuna parte. Anche una ragazza alta 155 cm vuole un ragazzo di un metro e ottanta. Mi è capitato più volte che una ragazza mi dicesse che sono troppo basso. È logico che la fiducia in me stesso è praticamente a terra. Molte di loro scrivono che vogliono il macho. Non capisco, tutte dicono che l'uomo macho non interessa più a nessuno, e invece poi tutte lo cercano. Una ragazza mi ha perfino detto che sono troppo gentile, e quindi non riusciva a trovarmi interessante. A quel punto mi è venuta voglia di lasciar perdere, di metterci una pietra sulle donne, sono semplicemente innamorate di se stesse».

E soprattutto guai a parlargli di femminismo. «Oggi è davvero difficile rapportarsi con l’altro sesso. Non puoi nemmeno dire ciao a una ragazza che già per alcune sembra che le stai molestando sessualmente. Il femminismo proprio non lo capisco. Oggi una donna può’ permettersi di scherzare sulle dimensioni sessuali di non un uomo, ma se un uomo fa dei commenti sull’aspetto fisico di una ragazza, ecco che tirano in ballo il sessismo». 

Il fenomeno degli uomini che odiano le donne viene definito a livello mondiale con il termine di Incel. Livio non si considera un Incel. Non si reputa un estremista. Gli Incel, i celibi involontari, fanno paura. Dietro a terribili fatti di cronaca, in cui sono morte persone incolpevoli, si nasconde, infatti, la mente delirante di uomini che ritengono di dover punire le donne per le proprie frustrazioni sessuali. 

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Un fenomeno che inizia a preoccupare - Il fenomeno, nato negli Stati Uniti, si è poi diffuso a livello mondiale. La Svizzera è corsa ai ripari davanti al preoccupante dilagare di tale fenomeno, lanciando un piano d'azione per prevenire la radicalizzazione e l'estremismo violento in cui, per la prima volta, vengono menzionati esplicitamente anche gli Incel. In diversi cantoni sono stati aperti degli uffici contro la radicalizzazione e a cui si possono rivolgere tutte le persone che sono venute a contatto con tale problematica. Molti dei siti europei di riferimento di tale movimento sono già stati bloccati per il loro contenuto d'odio e di discriminazione di genere, e la stessa Fedpol segue da vicino realtà simili diffuse in territorio elvetico. Nessuno può affermare con certezza quale sia la reale portata di questo movimento in Svizzera perché, come spiegato al Tages Anzeiger da Manoel Horta Riberiro, ricercatore della Scuola politecnica federale di Losanna, “molti dei partecipanti comunicano in inglese, ma è chiaro che il fenomeno si sta allargando in tutto il mondo assumendo un aspetto sempre più radicale”. Ribeiro, nella sua intervista, cita poi il caso di un Incel che, in un forum, si lamentava di essere stato avvicinato in una università svizzera da una ragazza “super positiva e sorridente” per poi scoprire, alcuni giorni dopo che la studentessa aveva un ragazzo. Per far fronte alla delusione, un altro Incel gli ha suggerito di “afferrarla, schiaffeggiarla e spingerla contro un muro”.

La Fedpol indaga - Secondo la portavoce della Fedpol Berina Repesa, vi sono due casi al vaglio degli investigatori in cui i presunti colpevoli “hanno affrontato questioni Incel”. Come spiegato da Markus Theunert, fondatore dell'organizzazione 'Maenner.ch', gli Incel “si sentono trattati ingiustamente dalla società e dalle donne in particolare che bramano ma, allo stesso tempo, odiano”. Il sentimento d'odio è profondamente radicato in questo movimento che si basa sulla sopraffazione del genere femminile ed incoraggia la violenza maschile, tanto da essere paragonato ad una nuova forma di terrorismo. Secondo la Fedpol, nonostante l'ideologia Incel si stia radicalizzando sempre di più e diffondendo molto velocemente “c'è troppo poco sforzo logistico” per “questa minaccia alla sicurezza interna dell'Europa”. L'obiettivo, quindi, è quello di formare sempre più i corpi di polizia a riconoscere con tempestività il potenziale di pericolosità di tali persone per prevenire gli atti di violenza che possono essere da loro intrapresi. “Se non vedi la possibilità di cambiare la tua situazione-spiega Theunert-hai poco da perdere e questo abbassa la soglia di inibizione alla violenza sia contro se stessi che contro gli altri”.

Un problema cresciuto attraverso i social media - Anche i servizi di sicurezza britannici hanno posizionato l'ideologia Incel nel gruppo di quelle “miste, instabili e poco chiare', esattamente come più della metà di tutti i casi presi in considerazione dal programma antiterrorismo nazionale. I prodromi di una possibile radicalizzazione di questi individui sono la solitudine, il rifiuto di qualsiasi relazione sociale, le esperienze di bullismo e il coltivare solo relazioni virtuali. La recente pandemia, poi, ha accresciuto quel senso di emarginazione e alienazione che, negli Incel, è già molto presente, andando ad aggravare la loro situazione. Tali caratteristiche erano presenti fin dalla costituzione del movimento, negli anni'90, ma negli ultimi anni, complice anche il diffondersi dei social media, il fenomeno è cresciuto numericamente e, parallelamente, si è fatto più pericoloso. Gli algoritmi riescono a rendere sempre più visibili siti dal contenuto misogino, capace di attrarre un pubblico molto ampio di utenti interessati a contenuti che vertono sull'odio verso le donne. Basta lasciare un commento, o condividere un video dal contenuto simile, per venire irretiti in un vortice di violenza crescente con la riproposizione di video dal contenuto sempre più radicale ed estremo. Ci vuole molto poco dal passare a commentare in maniera odiosa le foto delle CO, “cesse obese”, a condividere pensieri che inneggiano allo sfruttamento dell'organo sessuale femminile fino a due giorni dopo il decesso della donna “per non sprecare risorse”.

Elliot Rodger, il suo odio manifesto dell'ideologia - Il pensiero Incel, di per sé è pericoloso perché tossico ed intriso d'odio, e se la violenza in tante persone si esplica a parole, non sono pochi gli Incel che, negli ultimi anni, si sono macchiati di orrendi delitti. Elliot Rodger (di cui avevamo parlato anche qui) è considerato una sorta di vate ed il suo pensiero è stato adottato come manifesto dell'ideologia dei 'celibi involontari'. “Io non faccio parte della razza umana-scriveva il giovane prima di compiere il suo massacro-le femmine della specie umana non hanno voluto accoppiarsi con me, quindi come potrei considerarmi parte dell'umanità? L'umanità non mi ha accettato e ora so perché. Sono superiore a loro, magnifico, glorioso(...) purificherò il mondo da tutto ciò che è sbagliato”.

Elliot RodgerL'autore del massacro di di Isla Vista. Uccide sei persone perché non riusciva ad avere una fidanzata

 

Il primo caso in Europa - In Italia, ha fatto scalpore la vicenda di Antonio De Marco che ha ucciso due fidanzati suoi conoscenti. Il ragazzo nel suo diario scriveva “Ho deciso che se entro quest'anno non avrò una ragazza ucciderò qualcuno” e ancora “Voglio uccidere qualcuno. Ogni giorno che passa mi sento sempre meno umano. Ma che ci posso fare? Non è colpa mia se nessuno mi ama”. Il primo caso mediatico in Europa, però, era stato quello di Jake Davison, un ventiduenne che nel 2021, in Gran Bretagna, uccise cinque persone, compresa sua madre ed un bambina di tre anni, a colpi di pistola. Il ragazzo era un Incel che odiava le donne e che si diceva frustrato per la sua inesistente vita sessuale ed affettiva. L'aver tentato di prendere le distanze dal movimento, nell'ultimo periodo della sua vita, non lo ha fermato dal compiere una sanguinosa strage. “Personalmente non credo che una volta che vivi questa vita-aveva scritto il ragazzo in uno dei suoi ultimi messaggi-puoi davvero rimediare al danno prodotto. Personalmente credo che le mie cicatrici e i miei problemi mi seguiranno per sempre”. Prima di scatenare la sua follia omicida, più volte aveva fatto riferimento alla teoria 'blackpill', secondo la quale il successo amoroso è determinato da fattori genetici per cui non vale la pena di cambiare la propria sorte nel corso dell'esistenza. Una visione del mondo fatalista che accresce negli Incel il senso di sconfitta e frustrazione di non poter migliorare il proprio destino. Il senso di forte pericolosità sociale espresso dal movimento è confermata anche da Imran Ahmed, amministratore delegato del Center for Countering Digital Hate, un'organizzazione no-profit britannica che analizza i contenuti d'odio e la disinformazione presente online, secondo il quale “gli Incel sono terroristi. Cercano di dare una lezione alle donne, di rimodellare la società, di produrre un cambiamento attraverso la violenza”.

Un'ideologia che va a braccetto con l'estrema destra - Ahmed ha poi lanciato un allarme sul fatto che gli spazi online privi di controllo stiano diventando, nel tempo, un vero ricettacolo di gruppi che propugnano messaggi d'odio sempre più radicalizzati. Uno tra i principali esperti del fenomeno, Lewys Brace, dell'Università di Exeter, ha dichiarato esserci una forte sovrapposizione tra gruppi Incel e ideali di estrema destra, primo fra tutti il principio della supremazia del maschio.”Ci siamo resi conto-ha detto Brace-di quanto questo connubio potesse rivelarsi pericoloso e potenzialmente violento, e di quanto un simile modello potesse essere esportato dagli Stati Uniti”. Gli esperti, quindi, sono concordi nel ritenere che si stia assistendo ad un proliferare di gruppi sempre più estremisti, dai no-vax, ai neo nazisti fino agli Incel, i quali non fanno altro che crescere, isolati e problematici, negli spazi online senza controllo. Come visto dai tragici casi riportati, non è raro che si passi dalla mera ideologia al compimento di gesti di estrema violenza, ed è sempre più urgente e necessario formare, non solo una coscienza collettiva attenta a questi problemi, ma anche dei professionisti che possano intercettare e fermare per tempo questi individui pericolosi.

 

 


Appendice 1

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20 min

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