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SVIZZERARestrizioni alla frontiera: dalla spesa alle multe disciplinari

17.09.21 - 17:35
A partire da lunedì 20 settembre, al confine varrà la regola del “doppio test” per i non vaccinati e i non guariti
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Restrizioni alla frontiera: dalla spesa alle multe disciplinari
A partire da lunedì 20 settembre, al confine varrà la regola del “doppio test” per i non vaccinati e i non guariti

BERNA - Al momento l'ingresso in Svizzera è possibile senza particolari restrizioni (a meno che si arrivi in aereo). Ma dal prossimo lunedì 20 settembre si cambia: tutte le persone non vaccinate o non guarite dovranno presentare un test negativo all'entrata nel nostro paese. Ed effettuarne un secondo (a proprie spese) tra il quarto e il settimo giorno dopo l'arrivo. Tutti i viaggiatori dovranno inoltre compilare un modulo PLF, così come avviene già per molti altri paesi.

Si tratta di provvedimenti adottati «per prevenire un aumento delle infezioni dovuto al rientro dall'estero», in particolare in vista delle imminenti vacanze autunnali, come ha spiegato il Consiglio federale.

Concretamente cosa cambierà? Sarà sufficiente un test rapido? E il tampone al rientro sarà necessario anche per la spesa oltre frontiera? Ecco le risposte ai principali dubbi.

Cosa prevede la nuova regolamentazione per le persone vaccinate?
Le persone vaccinate con un vaccino autorizzato in Svizzera o dall’Agenzia europea  per i medicinali (EMA) oppure con un vaccino iscritto nella lista dell’OMS possono entrare in Svizzera. Devono unicamente compilare il modulo di entrata “Passenger Locator Form” (PLF).

Il provvedimento vale solo per i turisti o anche per gli svizzeri che rientrano?
Al passaggio del confine tutte le persone non vaccinate e non guarite devono essere in possesso di un attestato di test valido, oltre ad aver compilato il modulo di entrata.

Cosa rischia chi non ha un certificato Covid o un test negativo?
A chi non è in grado di presentare l’attestato di test richiesto, l’Amministrazione federale delle dogane (AFD) infligge una multa disciplinare di 200 franchi. Non viene negata l'entrata, ma la persona è intimata di sottoporsi al più presto a un test. È prevista una multa disciplinare anche per le persone non vaccinate e non guarite che non notificano al Cantone il risultato del test tra il quarto e il settimo giorno dopo l'entrata in Svizzera.

Sono soggetti al nuovo regime anche i frontalieri?
I frontalieri sono esentati dall’obbligo di compilare il modulo di entrata e di attestare un test.

Gli abitanti delle regioni di confine potranno continuare a entrare in Svizzera senza un test, ad esempio per fare acquisti o visitare familiari e amici?
Al passaggio del confine, le persone che abitano nelle regioni di confine sono esentate sia dalla registrazione dei dati di contatto sia dall’obbligo di test. Il Consiglio federale tiene così conto dello stretto scambio economico, sociale e culturale esistente in queste regioni. Le persone che abitano nelle regioni di confine e sono vaccinate o guarite possono entrare in Svizzera liberamente. Per regioni di frontiera sono intesi territori amministrativi (la Confederazione pubblicherà un elenco).

Le nuove disposizioni si applicano anche ai bambini?
L’obbligo di test vige a partire dai 16 anni. I bambini sotto i 16 anni sono esentati.

Che tipo di test bisogna presentare?
Per attestare un test negativo all’entrata in Svizzera sono accettati sia i test antigenici rapidi sia i test PCR individuali o aggregati eseguiti da persone qualificate. In linea di principio, i test eseguiti prima della partenza sono a carico della persona testata. Per il secondo test è richiesto un certificato di test rilasciato tra il quarto e il settimo giorno dopo l’entrata in Svizzera. Il secondo test è a pagamento. Il risultato del test dev’essere comunicarlo al Cantone competente. I test autodiagnostici non sono ammessi come attestato.

Perché è richiesto un secondo test dopo quattro-sette giorni? E chi lo paga?
È richiesto un test tra il quarto e il settimo giorno poiché le persone in entrata possono anche essersi contagiate poco prima della partenza e risultare ancora negative durante il periodo d’incubazione. Dal 1. ottobre 2021, per le persone a partire dai 16 anni i test che danno diritto a un certificato saranno a pagamento. Sono previste deroghe per i partecipanti a test ripetuti, sempre che siano rilasciati certificati di test, e per le persone che possono attestare mediante un certificato medico di non potersi vaccinare in modo completo.

Chi è responsabile di controllare che sia stato eseguito un test?
Spetta alle autorità di controllo alla frontiera (AFD, polizia cantonale competente) eseguire controlli a campione all’entrata in Svizzera. I controlli non sono eseguiti sistematicamente, bensì in base ai rischi. A seconda della situazione e del rischio sono intensificati. I Cantoni sono inoltre tenuti a eseguire controlli a campione. Le persone entrate in Svizzera devono notificare il risultato del secondo test, unitamente alla conferma del PLF, ai servizi medici cantonali competenti attraverso un apposito sito Internet. I Cantoni dispongono così di tutti i PFL compilati e dei risultati del test.

Cosa succede se una persona vuole entrare in Svizzera senza aver compilato il PLF?
In tal caso, secondo l’ordinanza l’AFD e la polizia cantonale competente sono autorizzate a infliggere una multa disciplinare di 100 franchi. Se nel modulo sono fornite informazioni false, può essere avviato un procedimento penale ordinario.

Cosa succede se una persona risultata positiva al test si presenta alla frontiera?
Non è possibile negare l’entrata ai titolari di un permesso di domicilio in Svizzera. In tal caso occorre però ordinare alla persona di mettersi direttamente in isolamento e annunciarsi al servizio medico cantonale entro due giorni. Sarebbe sproporzionato multare questa persona, se è in grado di presentare un test.

Vi sono dei Paesi per i quali sarà obbligatoria una quarantena, anche con un test?
Attualmente, nell’elenco dei Paesi a rischio dell’UFSP non figura nessun Paese. Non è quindi previsto alcun obbligo di quarantena dopo l’entrata in Svizzera. In futuro non sono escluse modifiche dell’elenco dei Paesi a rischio. Non appena emergeranno nuove varianti preoccupanti, potranno nuovamente esservi iscritti gli Stati a rischio. In caso di entrata in provenienza da tali Stati potrà essere nuovamente imposta una quarantena.

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