L'ASI chiede che le politiche dell'alloggio siano escluse dal futuro campo di applicazione
BERNA - Prima della firma dell'accordo quadro istituzionale tra la Svizzera e l'UE, l'Associazione svizzera degli inquilini (ASI) esige rassicurazioni da Berna e Bruxelles. In particolare, l'ASI chiede che le politiche dell'alloggio siano escluse dal futuro campo di applicazione e da ogni ulteriore accordo.
Una recente decisione della Corte di giustizia dell'Unione europea ha invalidato un aiuto all'alloggio nei Paesi Bassi per non conformità al diritto dell'UE sugli aiuti statali, scrive l'ASI in una nota odierna.
L'Associazione svizzera degli inquilini ha allora chiesto un parere giuridico al professor Nicolas Levrat (Università di Ginevra) sulla promozione pubblica della costruzione di abitazioni nella legislazione dell'UE e nell'ambito di un futuro accordo istituzionale.
Dalle conclusioni del professore ginevrino risulta che l'entrata in vigore dell'accordo quadro non avrebbe veri e propri effetti diretti sulla politica dell'alloggio svizzera. Tuttavia, vi è incertezza riguardo all'evoluzione futura della giurisprudenza della Corte europea di giustizia sugli aiuti statali.
Stando all'ASI, occorre «essere sicuri che il settore dell'alloggio venga escluso dai trattati settoriali che seguiranno e dal futuro accordo di libero scambio, per evitare nuove normative restrittive applicabili alla promozione statale dell'abitazione».
Berna e Bruxelles, aggiunge l'ASI, devono entrambe darsi da fare affinché la quota di alloggi sottratti alla speculazione aumenti, per proteggere gli inquilini e favorire le abitazioni di utilità pubblica appartenenti alle cooperative, ai Comuni e ai Cantoni. «E questo non solo per i più disagiati e le persone in stato di precarietà, ma anche per il ceto medio».